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Bruxelles chiede un aiuto urgente all'Unione Europea per rinnovare il rondò di Schuman

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Il governo di Bruxelles sollecita un aiuto dall'Ue per il rinnovamento della piazza Schuman, in difficoltà economiche.

La situazione a Bruxelles è tesa. La capitale belga è alle prese con un pressing senza precedenti verso le istituzioni europee. Il governo regionale, in carica solo per l’ordinaria amministrazione, richiede con urgenza un aiuto finanziario per coprire i crescenti costi del rinnovamento del rondò di Schuman, un’area cruciale per l’immagine dell’Unione Europea.

La richiesta ufficiale

Una lettera inviata la settimana scorsa ai leader di cinque importanti istituzioni europee, tra cui Ursula von der Leyen, ha chiarito la posizione della città. “Non vi sfuggirà che importanti lavori sono in corso nella piazza Schuman”, inizia il messaggio dei politici locali. I rappresentanti del governo di Bruxelles, tra cui il Ministro Presidente Rudi Vervoort, chiedono un sostegno concreto, sottolineando che la loro iniziativa rappresenterebbe un segnale forte di impegno da parte delle istituzioni europee nei confronti della città che le ospita.

Il progetto di ristrutturazione

I lavori di ristrutturazione della famosa rotonda, circondata da imponenti edifici in vetro e acciaio che ospitano le istituzioni europee, sono iniziati nell’autunno del 2023 e dovrebbero concludersi nell’estate del 2026. Tuttavia, un progetto controverso per l’installazione di una tettoia in acciaio al centro della piazza sta facendo lievitare i costi, creando un deficit di 3 milioni di euro che il governo deve affrontare.

Le finanze della città sono in difficoltà, con un bilancio in crisi e una paralisi politica che perdura da tempo: le trattative per formare un nuovo governo sono ferme dal giugno 2024. “La situazione budgetaria precaria della Regione Bruxelles, insieme all’assenza di un governo pienamente operativo, mette seriamente a rischio il progetto`, avvertono i ministri.

Scadenza imminente per i fondi

Il governo spera di ottenere i fondi necessari dalle istituzioni europee entro il 30 giugno, data cruciale per l’approvazione della gara d’appalto. Manca poco tempo e il rischio di ulteriori costi aggiuntivi è concreto. “Se non riceviamo garanzie rapide sul finanziamento aggiuntivo, il progetto rischia di essere compromesso”, hanno scritto i rappresentanti del governo nella loro lettera.

Silenzio da Bruxelles

Paula Pinho, portavoce della Commissione Europea, ha confermato la ricezione della lettera, ma ha aggiunto che non c’è stata ancora una risposta. I portavoce dei vari ministri hanno preferito non rilasciare commenti. La situazione è in continua evoluzione, e le prossime settimane potrebbero rivelarsi decisive.

Tensioni internazionali sullo sfondo

Nel frattempo, il contesto internazionale si fa sempre più complesso. Un incontro tra leader europei e statunitensi si preannuncia delicato, con crescenti tensioni commerciali. Un funzionario di un Paese Ue ha sottolineato che la proposta di abolire i dazi su beni industriali potrebbe non essere ben accolta da Washington. “C’è una certa sintonia, ma le tensioni restano”, ha detto, evidenziando quanto sia fragile il legame tra le due potenze.

In un clima tanto incerto, Bruxelles si trova a dover gestire non solo le proprie crisi interne, ma anche la difficile navigazione tra le dinamiche geopolitiche globali. Quale sarà il futuro del progetto Schuman? Le prossime settimane lo diranno.