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Caso Resinovich, la strategia difensiva di Sebastiano Visintin in risposta alle accuse della Procura di Trieste

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Caso Resinovich: la difesa di Sebastiano Visintin replica alla Procura di Trieste. Prime dichiarazioni e prossimi passi.

Il caso Resinovich continua a tenere alta l’attenzione mediatica, con Sebastiano Visintin al centro delle indagini della Procura di Trieste. Dopo le pesanti accuse mosse nei suoi confronti, la difesa, guidata dagli avvocati Alice e Paolo Bevilacqua, ha replicato tramite l’Adnkronos, annunciando le prossime mosse nell’ambito dell’inchiesta.

Incidente probatorio nel caso Resinovich

L’incidente probatorio è una procedura prevista dal diritto processuale penale italiano che consente di acquisire anticipatamente una prova durante le indagini preliminari, qualora vi siano ragioni di urgenza o rischio di compromissione della stessa. Nel caso di Liliana Resinovich, la Procura di Trieste ha richiesto un incidente probatorio per raccogliere la testimonianza di Claudio Sterpin, amico della vittima, ritenuta rilevante per le indagini. Tuttavia, la difesa di Sebastiano Visintin, marito della vittima e indagato per l’omicidio, ha presentato opposizione.

Caso Resinovich: le prossime mosse della difesa di Sebastiano Visintin dopo l’accusa della Procura

L’indagato Sebastiano Visintin è sotto accusa dalla Procura di Trieste per l’aggressione e l’omicidio della moglie Liliana Resinovich, avvenuti il 14 dicembre 2021 nel parco dell’ex Ospedale Psichiatrico (Opp), vicino a via Weiss, luogo in cui il corpo è stato rinvenuto il 5 gennaio 2022.

Tra le strategie previste dei legali dell’uomo, spiccano le richieste di accertamento medico-legale del collegio peritale, più quello genetico, che potrebbero rappresentare passaggi chiave per il prosieguo del procedimento.

Non commentiamo il capo d’imputazione provvisorio, pur ‘sorpresi’ di non conoscere quali gli ulteriori e così certi elementi che abbiamo portato la Procura a formulare un capo d’imputazione così specifico e dettagliato”, spiegano i legali come riportato dall’Adnkronos.

Gli avvocati, Alice e Paolo Bevilacqua, hanno sottolineato che, riguardo alla richiesta di incidente probatorio avanzata dalla procura per la testimonianza di Claudio Sterpin, amico della vittima, hanno presentato le loro deduzioni opponendosi, sostenendo che Sterpin non sia un teste chiave nel contesto omicidiario e che le sue documentazioni di salute non siano certificate. Hanno inoltre chiesto una superperizia per chiarire le incongruenze tra le diverse autopsie effettuate sul corpo della vittima, al fine di ottenere una valutazione scientifica imparziale e definitiva.