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Como, la guerra dei ciliegi, Rapinese contestato

Tra polemiche e scontri, Rapinese al centro del dibattito

il sindaco imbraccia la motosega, l’opposizione insorge, interviene la Regione Lombardia

Como al centro di una battaglia ecologica bipartisan contro il sindaco che vuole sacrificare decine e decine di ciliegi storici. Piantati quando molti dei cittadini attuali – riuniti in comitato spontaneo, con migliaia di firme già raccolte – erano solo bambini.
In consiglio comunale lunedì il Pd ha presentato una mozione contraria al taglio, firmata da tutte le opposizioni.  Ma il sindaco Alessandro Rapinese, lista civica, pare intenzionato a tirare dritto e imbracciate le motosega per sacrificare i ciliegi e piantumare dei peri.

Peccato che il viale alberato ogni primavera si tinga di tonalità rosee impagabili, che scatenano la caccia alla foto su Instagram, in questo angolo di Giappone in riva  al Lario tanto amato dai turisti. Il sindaco non si è mosso di un millimetro nemmeno all’arrivo della Regione, Che chi ha chiesto semplicemente di aprire un tavolo di dialogo con la cittadinanza e messo a disposizione i suoi tecnici per valutare alternative meno impattanti. Non ha neanche risposto alle mail. Oggi 2 dicembre l’’assessore al Territorio e Sistemi verdi di Regione Lombardia, Gianluca Comazzi, ha effettuato  un sopralluogo al capezzale dei ciliegi condannati dal sindaco in via XX Settembre a Como insieme ai tecnici regionali di ERSAF per verificare lo stato dei ciliegi e incontrare i residenti. Ad accompagnare l’assessore anche il consigliere regionale Sergio Gaddi (Forza Italia), impegnato in prima persona nella battaglia per impedire la soppressione delle alberature.I tecnici hanno rilevato che solo pochi esemplari presentano criticità, mentre la maggior parte delle piante è sana. Una valutazione che entra in netto contrasto con l’ipotesi di un abbattimento totale delle piante. Inevitabile tirare delle conclusioni che sono di buonsenso ma anche di metodo e politiche. Comazzi non ha risparmiato critiche e ha risposto punto su punto all’assordante silenzio di Rapinese sul tema.

“Questa vicenda – ha dichiarato l’assessore Comazzi – è paradossale: siamo di fronte a un Comune che spende denaro pubblico per tagliare piante sane, contro il parere di cittadini e residenti. Quella del sindaco Rapinese è stata una decisione calata dall’alto, ignorando le 5mila firme raccolte dal comitato e il dispiacere di chi abita in zona e ha molte ragioni, anche di tipo identitario, per difendere i ciliegi di via XX Settembre. Regione verificherà se la Soprintendenza è stata coinvolta e se ha espresso un parere, anche a fronte del fatto che il 58% del territorio lombardo è sotto tutela paesaggistica, con varie gradualità. A questo punto – conclude Comazzi – confidiamo nel fatto che il sindaco faccia un passo indietro. In molti casi, dire ‘ho sbagliato’ e tornare sui propri passi è sintomo di grande maturità e intelligenza. Credo che i cittadini apprezzerebbero molto”.
Per  Gaddi, l’aspetto più surreale della vicenda è voler abbattere tutte le piante, comprese quelle sane, per cambiare completamente essenza. È talmente ovvio che i ciliegi malati debbano essere sostituiti con altri ciliegi e non con peri, che davvero non si comprende il senso logico di questo accanimento. Un grande ringraziamento va al comitato spontaneo dei cittadini, che si sono attivati con forza a difesa della bellezza e dell’identità estetica e storica della via”.
Come finirà? Il comitato spontaneo proseguirà probabilmente il presidio quotidiano nella via, dalle prime ore del giorno, Per ora le motoseghe tacciono, ma fino a quando? La notizia ha già fatto il giro d’Italia. Da parte sua Regione Lombardia conferma la propria disponibilità a supportare il Comune per individuare una soluzione rispettosa del territorio e delle esigenze del quartiere.