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Cortei pro-Palestina scuotono l’Italia: scontri con la polizia a Torino

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Cortei pro-Palestina scuotono le piazze italiane, a Torino scontri con le forze dell’ordine.

Torino è stata teatro di tensioni durante un corteo pro-Pal che ha visto centinaia di manifestanti muoversi verso l’aeroporto internazionale. La protesta, iniziata nel centro città, è degenerata in scontri con le forze dell’ordine, che hanno utilizzato idranti e manganelli per contenere la folla. Scene di tensione simili sono state segnalate anche in altre città italiane, tra cui Milano e Roma.

Cortei pro-Pal in tutta Italia: impatto e mobilitazioni

La protesta si inserisce in un contesto più ampio di mobilitazioni in tutta Italia: oltre a Torino, manifestazioni si sono svolte a Roma, Milano, Firenze, Pisa, Napoli, Bari, Bologna, Ancona e Trieste. Mentre alcune piazze, come quelle di Firenze e Milano, hanno mantenuto un clima più pacifico, a Torino i momenti di tensione hanno causato feriti sia tra i manifestanti che tra le forze dell’ordine, gestiti da ambulanze autorganizzate presenti sul posto.

I partecipanti hanno esposto striscioni e cartelli contro le azioni militari di Israele e rivolto accuse di complicità verso alcune aziende del settore della difesa, evidenziando la crescente mobilitazione civile e il forte impegno contro quanto definito “genocidio a Gaza”.

Tensione a Torino: corteo pro-Palestina verso l’aeroporto

Sabato 27 settembre Torino ha visto una nuova giornata di proteste pro-Palestina, con un corteo diretto verso l’aeroporto Sandro Pertini di Caselle e la sede torinese dell’azienda Leonardo Spa, attiva nel settore della difesa. Giunti alla periferia della città, i manifestanti si sono scontrati con le forze dell’ordine, che hanno bloccato il passaggio sulla strada principale per lo scalo.

Dopo una lunga trattativa, durante la quale alcuni partecipanti hanno chiesto di poter proseguire pacificamente, la situazione è degenerata: bottiglie, fumogeni e petardi sono stati lanciati contro gli agenti, che hanno risposto con lacrimogeni e idranti. Una cinquantina di manifestanti è riuscita comunque ad avvicinarsi alle recinzioni dell’aeroporto, percorrendo i campi limitrofi fino a fermarsi nei pressi delle piste e del cimitero di Caselle, non potendo accedere alla sede dell’azienda presidiata dalla polizia.