Roma, 20 feb. (Adnkronos) – "Sono certo che non sarà lasciato nulla di intentato affinchè le vittime e le loro famiglie possano avere giustizia in tempi ragionevoli. Questo non restituirà la vita agli operai deceduti nè la serenità ai loro congiunti, ma è semplicemente ciò che lo Stato italiano può e deve fare per alleviare un così grande dolore".
Lo ha affermato il vicepresidente della Camera e presidente di turno dell'Assemblea, Fabio Rampelli, ricordando le vittime dell'incidente sul lavoro a Firenze accaduto sabato scorso.
"Se è vero che la cause del crollo non sono al momento chiare -ha proseguito Rampelli- occorre riconoscere che il tragico evento ha avuto l'effetto di rimettere al centro del dibattito pubblico il tema della sicurezza dei lavoratori, questione che non può più essere differita alla luce dei dati sconfortanti in base ai quali dall'inizio dell'anno l'Italia conta già 145 morti sul lavoro, superando in tal modo la media di tre decessi giornalieri registrata nel 2023".
"È senz'altro compito della politica non limitarsi ad una mera denuncia ma fornire una risposta chiara e tempestiva non soltanto sul piano legislativo, ma anche individuando gli strumenti volti a mettere in campo misure efficaci a rendere davvero effettivo e capillare il controllo della sicurezza nei cantieri".
Rampelli ha poi ricordato l'"instancabile impegno e la grande professionalità di tutti coloro, in particolare i Vigili del Fuoco, che si sono prodigati per recuperare le salme delle vittime e mettere in sicurezza l'area interessata dal crollo".
"Non è accettabile che mentre il progresso offre all'umanità un significativo incremento delle aspettative di vita, la società sembri al contrario distratta, a volte apparentemente insensibile alla difesa della vita stessa, un bene assoluto, primario, incomprimibile. L'auspicio -ha concluso il vicepresidente della Camera- che vi sia da parte di tutti un rinnovato impegno al pieno rispetto di tutte le normative già vigenti in materia di sicurezza, affinchè tragedie come quella accaduta a Firenze non abbiano a ripetersi. La cultura della vita contagi una volte per tutte ogni ingranaggio di cui si compone il mondo del lavoro". L'Aula ha quindi osservato un minuto silenzio.