Nel caso del delitto di Garlasco, gli esiti dell’analisi sul tampone orofaringeo di Chiara Poggi confermano la presenza del DNA di un soggetto maschile sconosciuto, identificato come “Ignoto 3”. Questo profilo genetico non appartiene né ad Alberto Stasi né ad Andrea Sempio.
Tracce genetiche nella bocca di Chiara Poggi: nuovo enigma nel caso Garlasco
Secondo quanto riportato dall’Ansa, gli ultimi accertamenti condotti sul tampone orofaringeo prelevato durante l’autopsia di Chiara Poggi hanno rivelato la presenza di DNA appartenente a un soggetto maschile non identificato, denominato “Ignoto 3”. Si tratta di uno dei cinque campioni analizzati: uno è risultato appartenere all’assistente del medico legale che nel 2007 partecipò all’autopsia, tre sono stati giudicati illeggibili, mentre uno ha evidenziato tracce genetiche sconosciute.
La ripetizione delle analisi ha inoltre confermato che due dei campioni estratti dalla garza prelevata in sede autoptica sono parzialmente interpretabili: uno ha restituito un match genetico all’80% con l’assistente del medico legale, mentre il secondo presenta un doppio profilo. In questo caso è visibile sia il cromosoma Y dell’operatore sanitario, sia una quantità definita “infinitesimale” di un altro profilo maschile, la cui presenza, secondo gli esperti, non sarebbe compatibile con un’azione violenta nella zona faringea della vittima.
L’ipotesi più accreditata al momento è che tale traccia possa essere il risultato di una contaminazione avvenuta in sala autoptica, durante la manipolazione della garza o per contatto con strumenti a loro volta contaminati. È emerso inoltre che, nella bocca di Chiara, non fu eseguito un vero e proprio tampone orale come in altre parti del corpo, fattore che potrebbe aver influenzato la qualità e l’interpretazione dei reperti genetici.