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Dl Energia: Zanella (Avs), 'devastante per ambiente e redditi, nostri odg per più tutele'

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Roma, 25 gen. - (Adnkronos) - “Il decreto energia su cui il Governo ha chiesto un nuovo voto di fiducia è devastante per l’ambiente e la sostenibilità economica di famiglie e imprese. Questi gli ordini del giorno di noi di Avs per tamponare gli effetti perversi del provvedi...

Roma, 25 gen. – (Adnkronos) – “Il decreto energia su cui il Governo ha chiesto un nuovo voto di fiducia è devastante per l’ambiente e la sostenibilità economica di famiglie e imprese. Questi gli ordini del giorno di noi di Avs per tamponare gli effetti perversi del provvedimento". È quanto rende noto la capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera Luana Zanella.

Questi gli ordini del giorno Avs: "proroga del regime Iva al 5% per gas metano e teleriscaldamento, per tutelare il potere d’acquisto delle famiglie; no a nuovi costi a carico delle tariffe elettriche, con oneri coperti da rimodulazione del sistema fiscale; ridurre progressivamente i sussidi ambientalmente dannosi almeno del 10% annuo sino al completo annullamento al 2030".

E ancora: coinvolgere gli enti locali per l’individuazione delle aree demaniali marittime per impianti eolici offshore; tutele per le aree individuate per le nuove infrastrutture della rete elettrica; risorse pubbliche a favore dello sviluppo dell'eolico offshore; no allo stoccaggio geologico di CO2 in aree protette, zone speciali di conservazione (Zsc) e zone di protezione speciale (Zps) della rete Natura 2000; rigoroso controllo delle scelte del Commissario straordinario rifiuti della Regione Siciliana, precludendo la realizzazione di nuovi inceneritori; stop all’utilizzo diair gun o altre tecniche esplosive per le attività di ispezione dei fondali marini; escludere dal Fondo sociale per il clima investimenti che prevedono l’utilizzo di fonti fossili.

E ancora: adeguare il Piano nazionale integrato energia e clima alle indicazioni della Commissione Ue; raggiungere la quota almeno del 42,5% di rinnovabile prevedendo l’istallazione di almeno 12GW annui di nuovi impianti rinnovabili; escludere dall’utilizzo delle tecnologie CCS (Carbon Capture and Storage) quei settori industriali che già dispongono di alternative tecnologiche efficaci, efficienti e più convenienti di decarbonizzazione dei loro processi produttivi, prevedendo che i settori che possono utilizzare il servizio di trasporto e stoccaggio della CO2 siano unicamente quei settori industriali più inquinanti con processi di difficile riconversione (Hard To Abate).