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Femminicidio a Milano: il caso di Chamila Wijesuriya e Emanuele De Maria

Immagine di Chamila Wijesuriya, vittima di femminicidio a Milano

Un'indagine complessa sul femminicidio che ha scosso Milano e le sue istituzioni

Un delitto che ha scosso Milano

Il recente femminicidio di Chamila Wijesuriya, barista presso l’hotel Berna di Milano, ha sollevato un’ondata di indignazione e preoccupazione nella società italiana. La vittima, strangolata a mani nude da Emanuele De Maria, un detenuto con un passato criminale, ha lasciato un segno profondo nella comunità.

Le prime indagini hanno rivelato dettagli inquietanti, tra cui la scoperta di foglie nella bocca della vittima, che ha portato gli inquirenti a ipotizzare un possibile rituale legato all’omicidio.

Le modalità del delitto

Le ferite da taglio inflitte alla gola di Chamila, sebbene gravi, non sarebbero state la causa della morte, suggerendo che potrebbero essere state inflitte post mortem. Questo elemento ha alimentato ulteriormente le speculazioni riguardo alla natura del delitto. Emanuele De Maria, già noto per un precedente femminicidio nel 2016, ha mostrato un comportamento possessivo e ossessivo nei confronti della vittima, come emerso dalle testimonianze di colleghi e amici di Chamila. La paura di essere uccisa da parte della donna era palpabile, ma purtroppo non ha trovato il supporto necessario per allontanarsi da una situazione così pericolosa.

Le indagini e le responsabilità istituzionali

Le indagini, condotte dal pm Francesco De Tommasi e dalle forze dell’ordine, si stanno concentrando non solo sull’omicidio, ma anche sulle eventuali mancanze nel trattamento e nella sorveglianza di De Maria durante il suo percorso carcerario. È emerso che il detenuto aveva minacciato Chamila, chiedendole soldi e ricattandola con la minaccia di diffondere video intimi. Questi dettagli, però, non erano noti al datore di lavoro della vittima, il quale avrebbe dovuto segnalare la situazione alle autorità competenti. La mancanza di comunicazione tra le istituzioni e il mondo del lavoro solleva interrogativi sulla protezione delle vittime di violenza e sulla necessità di un sistema più efficace di segnalazione e intervento.