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Femminicidio: Ghirra, 'sì al Ddl ma non basterà, serve educazione sessuoaffettiva'

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Roma, 25 nov (Adnkronos) - "Diciamo sì a questo provvedimento, riteniamo sia giusto che il legislatore riconosca, fotografi e descriva il gravissimo fenomeno dei femminicidi, che affonda le proprie radici in un sistema culturale patriarcale che dobbiamo destrutturare mettendo in campo og...

Roma, 25 nov (Adnkronos) – "Diciamo sì a questo provvedimento, riteniamo sia giusto che il legislatore riconosca, fotografi e descriva il gravissimo fenomeno dei femminicidi, che affonda le proprie radici in un sistema culturale patriarcale che dobbiamo destrutturare mettendo in campo ogni mezzo a nostra disposizione per provare a definire nuovi paradigmi. Però questo non basterà a fermare la violenza sulle donne".

Lo ha detto Francesca Ghirra, deputata di Avs, nel dibattito sul Ddl che introduce il nuovo reato di femminicidio alla Camera.

"Secondo i dati raccolti da Non Una di meno (dati importantissimi, dato che non è ancora attivo il Registro ufficiale dei femminicidi) al 9 novembre erano già 78 i femminicidi accertati nel 2025, mentre l’Istat ci dice che il 32% delle donne del nostro Paese ha subito una qualche forma di violenza fisica o sessuale, parliamo di 6,4 milioni di donne in termini assoluti, vi rendete conto della gravità di questi dati? Un approccio esclusivamente punitivo non è sufficiente a contrastare questo fenomeno: occorre per ragazzi e ragazze un’educazione adeguata", ha spiegato Ghirra.

"Per questo riteniamo gravi e preoccupanti le parole pronunciate dalla Ministra Roccella la quale, piuttosto che spiegare al collega Valditara l’importanza di introdurre sin da subito nei percorsi formativi di bambine e bambini l’educazione al rispetto, alla affettività, alla sessualità, da Ministra per le pari opportunità e la famiglia si permette di affermare che non esiste correlazione fra l’educazione sessuale nella scuola e i fenomeni di violenza sulle donne. Ma se non partiamo dall’educazione, da dove vogliamo partire? Più agghiaccianti le parole pronunciate dal Ministro Nordio, che colloca la violenza sulle donne in una “naturale” predisposizione degli uomini a prevaricarle attraverso il criterio di superiorità che sarebbe insito nella forza fisica, muscolare, nel dna del sesso maschile. Ecco, con questi ministri la violenza contro le donne non si ferma”, ha concluso.