Gaia Pagliuca, 23 anni, è morta lo scorso 29 settembre dopo tre giorni di agonia, in seguito a un intervento odontoiatrico in uno studio di Bastia Umbra. Durante l’estrazione di un dente del giudizio, le è stata somministrata un’anestesia locale, ma il dolore non cessava e sarebbero state fatte più iniezioni. Poco dopo l’ultima, Gaia ha avuto convulsioni e ha perso i sensi.
Nonostante i tentativi di rianimazione, è deceduta dopo il ricovero in rianimazione. Ora parla il padre e chiede giustizia.
Tragedia dopo l’estrazione del dente del giudizio: Gaia muore per una reazione all’anestesia
Il 26 settembre scorso, secondo la ricostruzione fornita ai carabinieri del Nas dalle due dentiste indagate insieme al padre proprietario dello studio, Gaia si sarebbe dovuta sottoporre esclusivamente a cure per alcune carie. Tuttavia, una volta arrivata in ambulatorio, è stato deciso di procedere anche con l’estrazione di un dente del giudizio, operazione simile a quella effettuata tre settimane prima.
Dopo aver pranzato da circa un’ora e aver eseguito una radiografia che ha evidenziato una posizione anomala del dente, alla giovane sono state somministrate quattro fiale consecutive di “mepivacaina senza adrenalina” tramite tecnica tronculare, ossia un’anestesia locale. Durante l’intervento, però, Gaia ha iniziato a lamentare dolore e così la dentista ha effettuato una seconda anestesia, questa volta con due fiale di anestetico intralegamentoso contenente adrenalina.
Al termine dell’estrazione, la ragazza ha accusato un malore: ha perso conoscenza, ha avuto convulsioni e ha vomitato mentre i medici tentavano un massaggio cardiaco. Nonostante l’arrivo tempestivo del 118 e il trasferimento in elicottero all’ospedale di Perugia, Gaia non ha mai più ripreso coscienza a causa dei danni cerebrali provocati dall’arresto cardiaco, durato diversi minuti.
Il pubblico ministero sta valutando vari fattori che potrebbero aver contribuito alla tragedia: la possibile somministrazione errata dell’anestetico, il mancato utilizzo tempestivo del defibrillatore dopo il malore e l’assenza di indicazioni riguardo l’alimentazione da seguire prima dell’intervento.
L’avvocato Luca Maori, difensore dei tre medici, ha dichiarato che l’anestetico somministrato a Gaia era in quantità inferiore al limite previsto per il suo peso e che presto presenteranno una perizia a sostegno della correttezza dell’operato dei dentisti.
Gaia muore dopo l’anestesia a un dente, il padre chiede giustizia
Vincenzo Pagliuca ha affidato all’avvocato Simone Moriconi le sue dichiarazioni, dopo che la relazione del medico legale incaricato dalla Procura di Perugia ha attribuito il malore fatale a una tossicità sistemica dell’anestetico somministrato.
“Mia figlia era sana, sempre sorridente, solare. Voglio giustizia: chi ha sbagliato, paghi”.
Il padre ha nuovamente sottolineato la necessità che venga fatta piena giustizia e chiarezza sulla morte della figlia. Il fascicolo, in cui si ipotizza l’omicidio colposo, è attualmente al vaglio del pubblico ministero, che ha indagato i tre dentisti coinvolti nell’intervento, un padre e le sue due figlie.
L’esame autoptico ha confermato che Gaia conduceva una vita sana ed esemplare — non fumava e non beveva alcol — fino al momento della somministrazione dell’anestetico.
“La mia vita, da quel giorno non esiste più. Per lei ero il suo Superpapà. Era molto piccola quando la madre è morta 10 anni fa. Ora sopravvivo per l’altro mio figlio, ma è come un galleggiamento a peso morto. Piango tutti i giorni, il dolore è indescrivibile, ti distrugge e ti devasta dentro. Non ho più voglia né desiderio di fare niente, mi resta solo tanta tristezza e un senso di vuoto incredibile, incolmabile”, ha aggiunto il padre della vittima.