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Garlasco, la difesa di Stasi punta sulla nuova prova: l’impronta di Sempio al centro della scena

Garlasco Stasi Sempio

L’impronta, trovata sul muro del seminterrato dei Poggi, è stata assegnata ad Andrea Sempio. Oggi il legale di Stasi ha rilasciato un nuovo annuncio.

Nel caso Garlasco torna al centro dell’attenzione una delle prove più controverse: l’impronta numero 33, rilevata sul muro della scala che conduce al seminterrato della villetta dei Poggi. Recentemente attribuita ad Andrea Sempio, questa traccia potrebbe rappresentare un elemento chiave per la difesa di Stasi, che oggi ha annunciato importanti sviluppi in merito.

La vicenda si arricchisce così di un nuovo capitolo, destinato a riaprire il dibattito sull’intera dinamica del caso.

Garlasco: Andrea Sempio e l’impronta numero 33

L’impronta numero 33, trovata sul muro della scala del seminterrato della villetta dei Poggi, è stata attribuita ad Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara.

Sempio è stato formalmente indagato dalla Procura di Pavia il 12 marzo 2025, ma non si è presentato all’interrogatorio, lamentando problemi nella notifica. In passato aveva dichiarato di frequentare solo alcune stanze della casa, mentre in nuove testimonianze riporta che avesse accesso quasi ovunque, tranne la camera dei genitori di Chiara.

La Procura ha avviato nuovi accertamenti sull’impronta 33 con tecnologie avanzate, i cui risultati potrebbero influire sull’indagine e sulla posizione di Sempio. Il caso Garlasco resta aperto, con possibili sviluppi nelle prossime settimane.

Garlasco, la difesa di Stasi pronta al prossimo passo: l’annuncio sull’impronta di Sempio

“La prossima settimana depositeremo una consulenza finalizzata ad evidenziare una possibile traccia biologica nell’impronta numero 33″. A confermare la notizia è stato l’avvocato Antonio De Rensis, che insieme alla collega Giada Bocellari rappresenta Alberto Stasi, l’allora fidanzato della giovane 26enne vittima dell’omicidio avvenuto il 13 agosto 2007.

Come anticipato da dal Tg di La7, i periti Ugo Ricci, Pasquale Linarello e Oscar Ghizzoni si dicono certi dell’analisi basata sulle fotografie e sulle dimensioni dell’impronta. A contatto con la ninidrina, un reagente chimico, l’impronta ha assunto una colorazione rosso intenso, indicativa di una significativa presenza di materiale organico. Secondo i consulenti, la tonalità della ninidrina si intensifica proporzionalmente alla quantità di tracce biologiche presenti nell’impronta. Le ulteriori verifiche sul campione mirano a confermare la presenza di tali sostanze, permettendo anche l’estrazione del DNA per stabilire se si tratti di materiale ematico. In caso di riscontro positivo, il DNA sarà confrontato con quelli già acquisiti dalla Procura.

La perizia verrà presentata nei prossimi giorni ai magistrati di Pavia, nell’ambito dell’indagine che vede coinvolto Andrea Sempio, amico di Marco Poggi.