Roma, 22 lug. (Adnkronos) – "Le ragioni della contrarietà" alla riforma sono state "esposte già in modo chiaro dagli esponenti del Pd e delle altre forze di opposizione" che hanno rilevato "limiti e contraddizioni tra intenzioni dei proponenti e un risultato finale che rischia di andare in direzione opposta. Siete specializzati in boomerang che vi tornano indietro".
Lo dice il senatore Dario Franceschini annunciando il no del Pd al ddl costituzionale per la separazione delle carriere.
L'ex-ministro sottolinea i vari aspetti delle riforma che rischiano di essere un "boomerang" per la maggioranza ed evidenzia la chiusura al dialogo del centrodestra. "Avete chiuso le porte del dialogo con tutti. Siete una maggioranza numericamente forte ma politicamente debole: chi è forte non ha paura del confronto". Franceschini rimarca anche l'assenza in aula nel voto sugli emendamenti del ministro Nordio: "Sono stato ministro anche io. Cosa aveva di più importante da fare? O ignora il ruolo del Parlamento o si tratta di un atteggiamento inutilmente arrogante".
Ma "l'ultima parola" la diranno i cittadini con il referendum. "Sarà nel 2026, sarà senza quorum e sarò tutto politico. Un referendum a fine legislatura sarà un referendum contro il governo Meloni, oltre il merito della riforma e state sicuri che non pochi usciranno di casa per votare contro il governo Meloni e le vostre tentazioni autoritarie. Nel 2019 Salvini disse che voleva pieni poteri. Meloni è più furba, non lo dice ma il desiderio di pieni potere assomiglia molto e il premierato ne è la controprova". Il referendum su "questo Papetellum nell'ultimo anno di legislatura sarà una consultazione politica contro il governo e contro questa riforma pericolosa. L'ultima parola l'avranno gli italiani siamo certi che daranno una parola di buon senso e di saggezza".