Nel pieno delle tensioni legate alla guerra, Donald Trump sceglie toni duri nei confronti della Russia. Il presidente ha definito Mosca “una tigre di carta”, un’espressione che mette in dubbio la forza effettiva del Cremlino e apre la strada a nuove discussioni in campo politico e diplomatico.
Trump all’Onu: pressioni sulla Russia e critiche al Cremlino
Intervenendo all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Donald Trump ha avvertito che, qualora Mosca non mostrasse disponibilità a un accordo per porre fine al conflitto in Ucraina, Washington sarebbe pronta a introdurre dazi commerciali molto pesanti, chiedendo inoltre ai Paesi europei di adottare misure identiche per garantire efficacia all’iniziativa.
Donald Trump ha affermato che i paesi della Nato dovrebbero abbattere eventuali jet russi che violano lo spazio aereo. La dichiarazione è stata rilasciata durante un bilaterale con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky all’Onu, in risposta a una domanda posta a margine dell’assemblea generale. Interrogato sulla possibilità che gli Stati Uniti intervengano insieme agli alleati in una simile situazione, Trump ha precisato che la risposta dipenderebbe dalle circostanze, sottolineando al contempo la posizione risoluta degli Stati Uniti rispetto alla Nato.
Il presidente ha ricordato di avere un buon rapporto personale con Vladimir Putin, ma ha riconosciuto che ciò non è bastato a fermare la guerra. Secondo Trump, l’operazione russa, che inizialmente doveva concludersi in pochi giorni, si è trasformata in un lungo stallo che sta danneggiando l’immagine internazionale di Mosca, aggravata da un’economia sempre più in difficoltà.
Da parte sua, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ribadito la disponibilità a incontrare il leader del Cremlino, sottolineando però che finora non si sono registrati segnali concreti di apertura da parte russa. Dopo il colloquio con la presidente svizzera Karin Keller-Sutter, Zelensky ha ringraziato la Svizzera per la disponibilità a ospitare un eventuale vertice e ha richiamato l’attenzione sulla cooperazione in progetti culturali e di sicurezza alimentare.
Nel corso degli incontri con Trump, il leader ucraino ha apprezzato il sostegno americano e ha definito “positivo e costruttivo” il confronto, pur ammettendo che il conflitto non appare vicino a una conclusione.
Guerra, dure critiche di Donald Trump alla Russia: “Una tigre di carta”
“La Russia combatte senza meta da tre anni e mezzo, una guerra che una vera potenza militare avrebbe dovuto vincere in meno di una settimana. Questo non distingue la Russia. Anzi, la fa apparire come una tigre di carta“.
Donald Trump ha sostenuto sui suoi canali social che l’Ucraina, con il supporto dell’Unione Europea e della Nato, sarebbe in grado di combattere e riconquistare i propri territori originari. Secondo il presidente, con tempo, pazienza e sostegno finanziario internazionale, il ripristino dei confini precedenti all’inizio della guerra rappresenterebbe una possibilità concreta.
Trump ha evidenziato come le restrizioni economiche, le lunghe code per il carburante e i crescenti costi della guerra stiano mettendo a dura prova la popolazione russa, mentre l’Ucraina, forte di uno “spirito nazionale crescente”, continuerebbe a rafforzarsi e potrebbe, nel tempo, riprendersi interamente il proprio territorio, forse anche andando oltre i confini originari.