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Guerra in Medio Oriente, Israele: "Non cesseremo il fuoco fino al ritorno degli ostaggi"

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Il ministro della Difesa ha dichiarato che Israele non ha intenzione di accordare un cessate il fuoco a Gaza finché Hamas non libererà tutti gli ostaggi

Yoav Gallant ha reso noto che durante il suo incontro con il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan sottolineerà il fatto che “Opereremo contro Hamas ovunque, anche in luoghi dove non siamo ancora stati“.

Approvata la risoluzione Onu per il cessate il fuoco

Identificheremo un’alternativa ad Hamas, in modo che l’IDF possa completare la sua missione“, ha dichiarato tramite il suo ufficio stampa “Non abbiamo il diritto morale di fermare la guerra mentre ci sono ancora ostaggi a Gaza“. Intanto il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha approvato la prima risoluzione sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Le Nazioni Unite hanno quindi chiesto una tregua nel conflitto per il mese di Ramadan, che avrà termine tra il 9 e il 10 aprile, la possibilità di estendere il flusso di aiuti umanitari e l’immediato rilascio di tutti gli ostaggi ancora prigionieri del gruppo terroristico.

La posizione dello Yemen

Abdullah Ali Fadhel al-Saadi, ambasciatore delle Nazioni Unite per lo Yemen, ha dichiarato che il Gruppo arabo accoglie con favore la risoluzione, soprattutto alla luce del “pericoloso e catastrofico deterioramento della situazione umanitaria a Gaza, che non può più essere accettato o tollerato“, aggiungendo però che “dovremmo considerare questo come un primo passo verso un’altra risoluzione vincolante che preveda l’immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza per costringere Israele a cessare immediatamente e senza alcuna precondizione la guerra che ha lanciato contro la Striscia di Gaza“.

Katz: “Distruggeremo Hamas”

Israele non cesserà il fuoco. Distruggeremo Hamas e continueremo a combattere finché l’ultimo degli ostaggi non sarà tornato a casa” ha scritto su X il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz, dopo la votazione. In linea di massima la risoluzione sarebbe vincolante, quindi Israele dovrebbe essere obbligato a rispettarla. Le ultime dichiarazioni del primo Ministro Benjamin Netanyahu e dei suoi collaboratori tuttavia fanno pensare che Tel Aviv non si piegherà alle pressioni occidentali.