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Guerra, Putin contro la decisione e accusa gli Usa: "Le sanzioni? Atto ostile"

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Putin reagisce al blocco dei principali gruppi petroliferi russi e accusa Washington di alimentare il conflitto.

La guerra in Ucraina continua a ridisegnare gli equilibri geopolitici, innescando una spirale di tensioni tra Washington e Mosca e coinvolgendo l’intero scacchiere internazionale. Le recenti decisioni del presidente americano Donald Trump, tra sanzioni economiche e forniture militari a Kiev, hanno provocato reazioni dure da parte di Putin, mentre l’Unione Europea e i principali partner occidentali tentano di mantenere una posizione unitaria.

Sullo sfondo, l’energia e le rotte del petrolio restano al centro di una partita strategica che tocca anche Pechino e Nuova Delhi, con conseguenze destinate a riflettersi sull’economia mondiale.

Guerra in Ucraina, reazioni globali e nuove mosse dell’Ue

L’inasprimento delle misure statunitensi ha provocato reazioni in tutta Europa. Il presidente lituano Gitanas Nauseda ha definito le sanzioni “un punto di svolta” che avrà conseguenze di vasta portata per Mosca e i mercati globali, mentre il ministro estone Margus Tsahkna ha commentato che colpiscono esattamente nel posto giusto.

Intanto, l’Unione Europea mostra unità approvando il 19° pacchetto di sanzioni, con il ministro ucraino Andrii Sybiha che ha lodato “una risposta tempestiva e forte al rifiuto della pace da parte della Russia“. Anche la Cina sembra prendere le distanze: secondo fonti commerciali, le principali compagnie petrolifere cinesi hanno sospeso gli acquisti di greggio russo per evitare ricadute legate alle restrizioni americane.

Di fronte a queste mosse, Putin ha minimizzato l’impatto economico delle sanzioni, sostenendo che la Russia ha sviluppato una immunità alle restrizioni occidentali. Donald Trump, interpellato in conferenza stampa, ha commentato con ironia: “Putin dice che le sanzioni non avranno un impatto significativo? Ve lo saprò dire tra sei mesi“.

Guerra, Putin sfida le sanzioni Usa: “Atto ostile ma inutile”

La risposta di Mosca a un eventuale attacco con missili Tomahawk sarebbe “molto forte, se non schiacciante“, ha avvertito il presidente russo Vladimir Putin, citato dall’agenzia Ria Novosti. Parallelamente, Donald Trump ha dato il via libera al trasferimento dei sistemi di difesa aerea Patriot a Kiev, come confermato dal capo dell’ufficio presidenziale ucraino Andriy Yermak, che ha definito la decisione americana “un passaggio ormai tecnico“.

La Casa Bianca, pur non escludendo del tutto un futuro incontro tra Trump e Putin, ha ribadito che “servono segnali concreti da parte russa per la pace“.

Putin, reagendo alle nuove misure economiche decise da Washington, ha definito le sanzioni statunitensi “un atto ostile” e “assolutamente inutili“, sottolineando che nessun Paese che si rispetti agisce sotto pressione. Secondo il Cremlino, le restrizioni contro le compagnie energetiche Rosneft e Lukoil sarebbero “controproducenti” e non in grado di provocare problemi reali alla Russia.

Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, ha rincarato la dose, affermando che gli Stati Uniti sono avversari della Russia e che Trump si sarebbe ormai “imbarcato sul sentiero di guerra”.