"Ho sposato mia madre", l'amore del figlio alla madre con Alzheimer

Roma, 18 mar. (askanews) - Il 28 marzo le sale cinematografiche UCI Cinemas delle maggiori città italiane, ospiteranno "Ho sposato mia madre", una commedia diretta e prodotta da Domenico Costanzo, che affronta il tema dell'amore familiare e della resilienza umana di fronte all'isolamento e alla mal...

Roma, 18 mar.

(askanews) – Il 28 marzo le sale cinematografiche UCI Cinemas delle maggiori città italiane, ospiteranno “Ho sposato mia madre”, una commedia diretta e prodotta da Domenico Costanzo, che affronta il tema dell’amore familiare e della resilienza umana di fronte all’isolamento e alla malattia mentale. Queste le sale dove vederlo: Uci Cinemas di Roma (Porte di Roma e Roma Est), Milano (Bicocca), Bergamo (Orio Center), Firenze, Campi Bisenzio e Arezzo, Napoli (Casoria), Torino (Lingotto) e Moncalieri.

Domenico Costanzo Produzioni si è già distinta per aver superato 80 selezioni e conseguito 21 vittorie in Festival internazionali, quali ad esempio Award Winner al Fine Continentes Film Festival in Venezuela, Award Winner all’Uk Film Festival di Londra, volando in Asia Award Winner al Jharkhand International Film Festival e Award Winner, come Miglior Film Internazionale al Long Island International Film Expo di New York.

Il film ruota attorno alla storia di un uomo, interpretato da Nicola Pecci, che cerca di ricostruire la propria vita mentre si prende cura di sua madre, afflitta da problemi di salute mentale, interpretata in modo magistrale da Rosanna Susini.

Attraverso il meccanismo della reminiscenza, le emozioni ormai sopite nella madre risorgono in occasione della lettura di una serie di lettere d’amore, che in passato suo marito le aveva scritto prima che si fidanzassero, offrendole momenti di luce in mezzo all’offuscamento della malattia. Questa donna anziana diventa una risorsa preziosa, che porta il protagonista a scoprire nuove prospettive da cui scorgere la propria esistenza e una forza interiore insospettabile.

Saverio, con l’aiuto di un’animatrice, decide di trasformare queste lettere in uno spettacolo, con l’intento di far riemergere nella madre quei ricordi, facendo leva sulla sua dimensione emotiva. Il tema principale del film è dunque l’Alzheimer, una malattia che colpisce non solo chi ne è affetto, ma anche coloro che sono vicini al sofferente. Costanzo, attraverso situazioni toccanti e divertenti al contempo, guida abilmente lo spettatore in un viaggio alla ricerca di ciò che resta nella vita quando sembra che tutto sia perduto.

Il film esplora tutte le sfaccettature di questa realtà difficile, che sorprende la vita di molte persone, offrendo uno sguardo autentico sulle sfide e le speranze legate ad una diagnosi così devastante. “Ho sposato mia madre” è in sintesi non solo la descrizione di un dramma, ma soprattutto una commedia.

Costanzo ha investito tutto il suo cuore nel dirigere e scrivere questa storia, portando sullo schermo un’esperienza assolutamente coinvolgente. Con quest’opera si distanzia completamente dalla produzione precedente, affrontando un tema così difficile con la delicatezza, la poesia e la leggerezza della commedia: “Questo è il film che non avrei mai voluto fare, anzi, mi spiego meglio: è il film che mai mi sarei immaginato di realizzare da quando ho iniziato ad interessarmi di cinema.

Perché racconto, anche in chiave autobiografica, un evento doloroso che mi ha sconvolto la vita e cioè la malattia di mia madre. La mia speranza è che questo film possa arrivare al cuore delle persone, sensibilizzarle e cercare di far capire loro una realtà difficile e dolorosa per chi la vive, ogni giorno” – è quanto dichiarato da Domenico Costanzo.

Un cast d’eccezione ha portato il proprio talento nell’interpretare i personaggi chiave del film: Nicola Pecci, celebre anche per aver interpretato Francesco Nuti nello spettacolo “Francesco Nuti – Andata, caduta e ritorno”, di Valerio Groppa; Rosanna Susini, che si è distinta in diverse produzioni di Leonardo Pieraccioni: “Il principe e il pirata” e “Il pesce innamorato”; Benedetta Rossi, famosa per la sua partecipazione al film comico di Alessandro Paci con Massimo Ceccherini, “Non ci resta che ridere”; Monica Bauco, attrice teatrale e cinematografica, che tra le altre cose ha lavorato con A..

Benvenuti in “Ritorno a casa Gori” e “I miei più cari amici” e con i F.lli Taviani in “Affinità elettive”. Il film ha visto anche la partecipazione di Sergio Forconi, Pietro Fornaciari, Viola Volpi, Alisea, Iduna Batazzi, Luciano Casaredi, Alessandro Baccini e Gaia Nanni.

La produzione, la sceneggiatura e la regia sono state affidate a Domenico Costanzo, mentre le musiche sono state curate da Giovanni Puliafito. La collaborazione alla sceneggiatura è stata affidata a Stefano Silvestri, mentre la direzione della fotografia è stata gestita da Mark Melville.

Paolo Catucci ha svolto il ruolo di operatore, mentre Francesco Squillantini è stato il fonico. Il montaggio è stato realizzato da Domenico Costanzo con la collaborazione di Federica Baldinotti.

L’organizzazione è stata curata da Beatrice Bracco, mentre Giulia Di Renzo ha svolto il ruolo di costumista. La scenografia è stata creata da Andrea Varletti, mentre Miriam Passalacqua si è occupata del trucco. Gli effetti speciali sono stati realizzati da Daniel Prestifilippo e Annabella Dal Canto ha ricoperto il ruolo di capo macchinista.

Gianni Del Popolo è stato il sound designer, mentre la post produzione video è stata affidata a “Lo Specchio” Roma. La canzone finale, “Il primo giorno dell’estate”, interpretata da Vincenzo Incenzo, aggiunge un tocco musicale finale che completa l’esperienza cinematografica.