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Il mistero della data di nascita del cardinale Philippe Ouédraogo

Ritratto del cardinale Philippe Ouédraogo

Un caso che solleva interrogativi sulla trasparenza delle informazioni ecclesiastiche

Un’anomalia nel registro ecclesiastico

La questione della data di nascita del cardinale Philippe Ouédraogo ha sollevato un acceso dibattito all’interno della comunità ecclesiastica e tra i media. Secondo l’Annuario Pontificio 2024, la sua data di nascita risulta essere il 31 dicembre, mentre nell’edizione successiva, quella del 2025, la data è stata modificata.

Questa discrepanza di undici mesi è cruciale, poiché chi supera gli 80 anni perde il diritto di voto in Conclave, un aspetto che non può essere trascurato.

Le dichiarazioni del cardinale

In un’intervista rilasciata al vaticanista Hendro Munsterman, Ouédraogo ha spiegato che la sua nascita è avvenuta in un contesto privo di registrazioni ufficiali. “Nel mio villaggio non c’erano né ospedali né scuole. Sono nato a casa e non mi è stata data una data di nascita”, ha dichiarato. Questa situazione è comune in Burkina Faso, dove molti cittadini non hanno una data di nascita ufficiale. In tali casi, l’amministrazione nazionale assegna d’ufficio il 31 dicembre come data di nascita.

Implicazioni e reazioni

La modifica della data di nascita nel registro ecclesiastico ha suscitato interrogativi sulla trasparenza delle informazioni fornite dalla Santa Sede. Perché cambiare la data proprio ora? Il direttore della Sala Stampa vaticana ha suggerito che potrebbero essere stati ricevuti nuovi documenti che giustificherebbero questa modifica. Tuttavia, la mancanza di chiarezza ha alimentato speculazioni e discussioni tra i fedeli e gli esperti di diritto canonico.

Un caso emblematico

Questo episodio non è solo una questione di date, ma rappresenta un caso emblematico delle sfide che la Chiesa cattolica deve affrontare nel mantenere la propria credibilità e trasparenza. La gestione delle informazioni personali dei membri del clero è fondamentale, soprattutto in un’epoca in cui la fiducia del pubblico è messa a dura prova. La vicenda di Ouédraogo potrebbe quindi essere un campanello d’allarme per la Santa Sede, che deve garantire una maggiore chiarezza e coerenza nelle proprie comunicazioni.