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Il 22 ottobre, il Presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, insieme al relatore Jörgen Warborn, presenteranno importanti novità riguardanti la rendicontazione di sostenibilità e le norme di diligenza aziendale. Questi aggiornamenti mirano a semplificare le procedure per le aziende, rendendo più facile per loro adempiere ai requisiti di trasparenza e responsabilità sociale.
Con l’intento di promuovere un ambiente imprenditoriale più responsabile, le nuove normative si concentrano su una riduzione significativa della burocrazia per le aziende, specialmente quelle di dimensioni maggiori.
Questo cambiamento è stato accolto con favore da molti, poiché mira a garantire una maggiore efficienza e a ridurre i costi operativi.
Riforma della rendicontazione di sostenibilità
La proposta iniziale prevedeva una riduzione dell’80% delle aziende soggette agli obblighi di rendicontazione sociale e ambientale. Tuttavia, i parlamentari hanno deciso di restringere ulteriormente il campo di applicazione, applicando i requisiti solo alle aziende con più di 1.000 dipendenti e un fatturato netto annuale superiore a 450 milioni di euro. Questo approccio mira a garantire che solo le aziende più grandi e influenti siano tenute a seguire norme rigorose.
Volontarietà per le piccole imprese
Le aziende che non rientrano in queste categorie non saranno più obbligate a presentare rapporti formali, ma la rendicontazione diventerà volontaria. Questo cambiamento riflette un crescente riconoscimento delle sfide affrontate dalle piccole e medie imprese, consentendo loro di focalizzarsi su attività più produttive senza essere sovraccaricate da requisiti burocratici.
Inoltre, il Parlamento Europeo prevede la creazione di un portale digitale dedicato, che fornirà modelli e orientamenti utili per le aziende su come adempiere agli obblighi di rendicontazione, facilitando ulteriormente il processo.
Norme di due diligence semplificate
Un altro aspetto rilevante delle nuove normative riguarda le regole di diligenza. Secondo le proposte, queste si applicheranno solo alle grandi aziende dell’UE con oltre 5.000 dipendenti e un fatturato annuale superiore a 1,5 miliardi di euro. Anche le aziende straniere che operano nell’UE dovranno rispettare le stesse soglie.
Focus sul rischio
I deputati hanno suggerito un approccio basato sul rischio per la diligenza, in cui le aziende dovrebbero richiedere informazioni ai loro partner commerciali solo quando esiste un potenziale impatto negativo. Questo metodo mira a ridurre l’onere amministrativo e a concentrare le risorse su aree in cui il rischio è maggiore.
Nonostante la semplificazione, le aziende saranno comunque tenute a sviluppare un piano di transizione verso pratiche più sostenibili, allineando le loro strategie con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima. Le sanzioni per le violazioni saranno gestite a livello nazionale anziché dell’UE, limitando l’ambito di responsabilità e rendendo più chiara l’applicazione delle norme.
Impatto e prospettive future
Queste modifiche rappresentano un passo significativo verso la creazione di un quadro normativo che favorisca la sostenibilità e la responsabilità sociale delle aziende senza gravare eccessivamente su di esse. La Commissione Europea ha espresso ottimismo riguardo a queste riforme, sottolineando l’importanza di un ambiente imprenditoriale competitivo che incoraggi l’innovazione e l’investimento.
Il relatore Jörgen Warborn ha dichiarato che il voto a favore di queste misure riflette un impegno per la semplificazione e per la trasparenza, garantendo al contempo che le aziende europee possano operare in un contesto di prevedibilità e stabilità. Con il Parlamento che si prepara ad approvare ufficialmente queste proposte, si prevede che le trattative finali con il Consiglio dell’UE inizino a breve, portando a una rapida implementazione delle nuove norme.