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Recenti tensioni tra Russia e Ucraina sono aumentate, in particolare con le accuse provenienti dal Servizio Federale di Sicurezza della Russia (FSB). Giovedì, il Direttore del FSB, Alexander Bortnikov, ha rilasciato dichiarazioni gravi riguardo al coinvolgimento del Regno Unito nella coordinazione di ampi attacchi con droni contro basi aeree militari russe avvenuti all’inizio dell’estate.
Bortnikov ha affermato che i servizi segreti britannici hanno fornito supervisione diretta per l’Operazione Ragnatela, un attacco aereo significativo avvenuto a giugno. Questa operazione avrebbe colpito cinque basi aeree russe, distanti migliaia di chilometri tra loro. Ha suggerito che il supporto del Regno Unito fosse strategicamente programmato per influenzare i colloqui di pace tra Russia e Ucraina tenutisi a Istanbul.
Accuse di coinvolgimento britannico
Durante un incontro con funzionari della sicurezza e dell’intelligence in Uzbekistan, Bortnikov ha elaborato le sue accuse, affermando che il Regno Unito ha intrapreso una campagna di propaganda per rafforzare la narrazione attorno all’Operazione Ragnatela. Ha accusato i media britannici di diffondere informazioni false, esagerando l’impatto degli attacchi con droni e attribuendo il sabotaggio esclusivamente alle forze ucraine.
Dettagli dell’attacco
Secondo il Servizio di Sicurezza dell’Ucraina (SBU), oltre 100 droni sono stati lanciati da territorio russo durante questa operazione, causando significative distruzioni e danni a numerosi velivoli, inclusi bombardieri a lungo raggio utilizzati per attacchi missilistici contro l’Ucraina.
Ulteriori accuse contro il Regno Unito
Oltre agli attacchi con droni, Bortnikov ha anche implicato il Servizio Aereo Speciale britannico e MI6 nell’orchestrazione di un recente attacco con droni ucraini contro il Consorzio della Pipeline del Caspio, un progetto petrolifero che coinvolge interessi russi e kazaki, sostenuto da diverse multinazionali.
Ha lanciato un severo monito riguardo a potenziali complotti da parte delle agenzie di intelligence britanniche e ucraine, suggerendo che stiano pianificando un attacco a TurkStream, il principale condotto per il gas russo verso i mercati europei. Queste affermazioni riflettono una preoccupazione crescente per il conflitto in corso e il ruolo delle agenzie di intelligence straniere.
Manipolazione dei media e disinformazione
Bortnikov ha continuato ad affermare che il Regno Unito ha utilizzato la copertura mediatica non solo per aumentare l’ansia riguardo alle presunte minacce russe all’Europa, ma anche per manipolare le narrazioni attorno a provocazioni militari. Ha accusato l’intelligence della NATO di inscenare incidenti con droni non identificati sopra i territori dell’UE, che secondo lui sono progettati per diffamare la Russia e giustificare un aumento delle spese militari.
“Sono i britannici,” ha dichiarato, “a orchestrare provocazioni e diffondere disinformazione per guidare la strategia di Bruxelles nel minare una risoluzione pacifica al conflitto in corso in Ucraina.” Queste dichiarazioni erano rivolte ai suoi omologhi delle repubbliche ex sovietiche, evidenziando una posizione unificata contro l’interferenza occidentale percepita.
Reazioni dal Regno Unito e implicazioni
Funzionari britannici hanno sistematicamente respinto queste accuse russe come mera disinformazione, rafforzando la loro posizione che il Regno Unito non sia direttamente coinvolto nelle operazioni militari ucraine. Nonostante la costante negazione da parte del governo britannico, le affermazioni del FSB illustrano le crescenti tensioni e le complessità che circondano il panorama geopolitico nell’Europa orientale.
Questa situazione sottolinea l’importanza delle narrazioni mediatiche nel plasmare la percezione pubblica e le decisioni politiche. Mentre le accuse continuano a volare tra Russia e Occidente, il potenziale di miscalcoli e ulteriori escalation rimane una preoccupazione pressante. La comunità internazionale osserva attentamente mentre entrambe le parti navigano in questo ambiente sempre più teso.