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Una studentessa dodicenne dell’Istituto comprensivo San Giuseppe di Copertino, in provincia di Lecce, si è trovata a rischio bocciatura a causa di gravi problemi di salute. Dopo oltre novanta giorni di assenza, gli insegnanti hanno deciso di non promuoverla, citando la mancanza di un numero sufficiente di valutazioni. Tuttavia, i genitori, determinati a difendere il futuro della loro figlia, hanno avviato una battaglia legale che ha portato a un clamoroso ribaltamento della situazione.
Il caso della studentessa e le sue assenze
La vicenda ha avuto inizio con le ripetute assenze della ragazza, causate da gravi problematiche di salute che l’hanno costretta a restare lontana dai banchi di scuola. Nel corso di quasi tre mesi, la studentessa ha affrontato non solo difficoltà fisiche, ma anche l’ansia di una possibile bocciatura. Gli insegnanti, tuttavia, hanno giustificato la loro decisione con un numero insufficiente di valutazioni, sostenendo che non vi fosse materiale adeguato per garantire un esame completo. I genitori, da parte loro, si sono sentiti colpiti e ingiustamente trattati, poiché non avevano mai ricevuto comunicazioni ufficiali riguardo al rischio di bocciatura, nonostante le assenze. La loro frustrazione è aumentata quando hanno preso atto che, durante il periodo di presenza, la figlia aveva ottenuto risultati eccellenti.
La battaglia legale e la sentenza del TAR
Di fronte a una situazione apparentemente disperata, i genitori hanno deciso di presentare ricorso al TAR, il Tribunale amministrativo regionale. Questo passo ha rappresentato un momento cruciale. Davanti ai giudici, hanno sostenuto che la scuola non aveva mai informato la famiglia del pericolo di bocciatura e che non aveva considerato le valutazioni positive ottenute dalla ragazza. Inoltre, secondo la legge, la non ammissione alle scuole medie deve essere “debitamente e fortemente motivata”. Il TAR ha accolto il ricorso, evidenziando che la bocciatura può essere giustificata solo in presenza di gravi mancanze nella preparazione. La studentessa, invece, aveva dimostrato di avere buoni voti e un comportamento adeguato in classe. Di conseguenza, la decisione dei giudici ha costretto la scuola a riconsiderare la propria posizione e ad annullare la bocciatura.
Un finale inaspettato e il futuro della studentessa
La sentenza ha avuto un impatto significativo sulla vita della studentessa. Non solo ha riaperto le porte della sua carriera scolastica, ma ha anche messo in evidenza l’importanza di tutelare i diritti degli studenti, in particolare in situazioni delicate legate alla salute. La ragazza ha già avuto accesso all’ultimo anno di scuola media, mentre la sua famiglia ha potuto finalmente liberarsi da un peso che sembrava insostenibile.
Questa storia rappresenta non solo un esempio di come i genitori possano influenzare positivamente la vita dei propri figli, ma anche un richiamo a una maggiore attenzione da parte delle istituzioni scolastiche nei confronti degli studenti in difficoltà. La lotta per i diritti educativi è un tema attuale, e questa vicenda dimostra che la perseveranza e la determinazione possono condurre a risultati inaspettati.