Argomenti trattati
Un messaggio toccante
“Ciao mamma. Ho voglia di tornare. Ti voglio bene. Tanto tanto”. Queste parole, scritte da Alessandro Coatti, risuonano come un eco straziante nel cuore di chi lo conosceva. Pochi giorni prima della sua tragica morte, il giovane biologo italiano ha inviato questo messaggio alla madre, Sandra Lovato, che ha deciso di condividerlo su Instagram nel giorno della festa della mamma.
La risposta della madre, “Anche io”, sottolinea il legame profondo tra madre e figlio, un legame spezzato in modo brutale.
La scoperta del corpo
Il 6 aprile scorso, il corpo di Alessandro è stato rinvenuto a Santa Marta, in Colombia, in condizioni agghiaccianti: smembrato e abbandonato. La notizia ha scosso non solo la comunità scientifica, ma anche l’opinione pubblica, che si è interrogata sulle circostanze di un omicidio così efferato. Le prime indagini suggeriscono che il 38enne potrebbe essere stato adescato tramite un sito di incontri, dove è stato drogato e derubato prima di essere ucciso. Un modus operandi che fa pensare a un crimine premeditato, ma le motivazioni rimangono oscure.
Misteri e speculazioni
La brutalità del delitto ha portato a speculazioni su possibili coinvolgimenti di gruppi paramilitari o bande narcotrafficanti. Tuttavia, le indagini hanno escluso legami diretti di Alessandro con tali ambienti. Questo solleva interrogativi inquietanti: chi ha voluto la sua morte e perché? La vita di Alessandro, dedicata alla ricerca scientifica, non sembrava avere connessioni con il crimine organizzato. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile e una serie di domande senza risposta.
Un appello alla giustizia
La madre di Alessandro, distrutta dal dolore, ha lanciato un appello affinché venga fatta giustizia. “Voglio sapere la verità su ciò che è accaduto a mio figlio”, ha dichiarato in un’intervista. La comunità scientifica e i suoi amici stanno unendo le forze per chiedere chiarezza su questo caso. La speranza è che le autorità colombiane possano fare luce su un omicidio che ha colpito profondamente non solo la famiglia di Alessandro, ma anche tutti coloro che lo conoscevano e lo amavano.