Il latte crudo, non pastorizzato, viene spesso percepito come un alimento naturale e genuino. Tuttavia, per i bambini, soprattutto nei primi mesi di vita, può rappresentare un rischio serio per la salute. Tra le complicanze più gravi c’è la sindrome emolitico-uremica (SEU), una patologia rara ma potenzialmente pericolosa che colpisce il sangue e i reni.
Latte crudo ai bambini: necessità di test, etichettatura e campagne informative
Secondo Paolo Chiandotto, presidente di Progetto Alice, associazione di genitori e pazienti impegnata nella prevenzione della SEU, è fondamentale implementare test specifici in tutte le regioni per individuare la shigatossina prodotta dai batteri come l’Escherichia coli. Attualmente solo alcune regioni – Lombardia, Valle d’Aosta, Puglia, Trentino-Alto Adige e basso Piemonte – effettuano questi controlli, mentre Liguria ed Emilia-Romagna sono in fase di attivazione.
Oltre ai test, Chiandotto evidenzia la necessità di un’etichettatura chiara per i formaggi a latte crudo, che informi i consumatori, soprattutto neonati, bambini, donne in gravidanza, immunodepressi e persone fragili, sui rischi legati al loro consumo. Parallelamente, si auspica una campagna informativa nazionale per aumentare la consapevolezza dei genitori e dei consumatori sui pericoli del latte crudo e dei derivati non adeguatamente trattati.
Latte crudo ai bambini: i rischi della sindrome emolitico-uremica
Ogni anno in Italia vengono segnalati circa 80 casi di sindrome emolitico-uremica (SEU) nei bambini, di cui circa il 15% attribuibile a infezioni legate al latte crudo e ai suoi derivati. Recentemente, un bambino di 15 mesi di Belluno è stato ricoverato in gravi condizioni presso la Nefrologia pediatrica dell’ospedale di Padova, dopo aver consumato un formaggio a base di latte non pastorizzato contaminato da Escherichia coli.
La contaminazione può avvenire già al momento della mungitura e, se il latte non viene trattato termicamente, i derivati, come i formaggi freschi, diventano potenziali veicoli d’infezione. I pediatri sottolineano da tempo l’importanza di evitare l’uso di latte crudo nei neonati e nei bambini piccoli, a causa del rischio di sviluppare SEU, che può provocare insufficienza renale acuta, anemia grave e danni neurologici, fino al ricovero in terapia intensiva.