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Elizabeth Tsurkov, accademica israeliano-russa e studentessa della Princeton University, è stata liberata in Iraq dopo oltre due anni di prigionia. La notizia è stata confermata dal presidente statunitense Donald Trump, che ha annunciato la sua liberazione tramite un post sui social media. Tsurkov, accusata di spionaggio, è ora al sicuro presso l’ambasciata americana a Baghdad.
Dettagli sulla liberazione
In un messaggio pubblicato su TruthSocial, Trump ha dichiarato: “Sono lieto di riportare che Elizabeth Tsurkov, una studentessa di Princeton, è stata appena rilasciata da Kata’ib Hezbollah e ora è al sicuro nell’ambasciata americana in Iraq dopo essere stata torturata per molti mesi.” Il presidente ha anche fatto riferimento alla situazione dei prigionieri a Gaza, chiedendo a Hamas di rilasciarli immediatamente.
Kataib Hezbollah, un gruppo armato iracheno, è parte delle Forze di Mobilitazione Popolare, un’agenzia di sicurezza sostenuta dallo Stato iracheno e dominata da milizie filo-iraniane. Tsurkov era scomparsa a Baghdad nel marzo 2023 mentre svolgeva ricerche accademiche. La sua ultima apparizione è stata nel quartiere Karrada, prima della sua cattura. Il governo israeliano ha confermato, solo a luglio, il suo rapimento, sostenendo che il governo iracheno era responsabile della sua sicurezza.
Reazioni e dichiarazioni ufficiali
Il primo ministro iracheno Mohammed Shia al-Sudani ha confermato la liberazione di Tsurkov, affermando: “Ribadiamo, ancora una volta, che non tollereremo compromessi nell’applicazione della legge e nel mantenimento dell’autorità dello Stato.” In un video trasmesso dalla televisione di Stato irachena nel novembre 2023, Tsurkov aveva affermato di lavorare per il Mossad e la CIA, accuse che la sua famiglia ha definito confessioni estorte.
Le circostanze esatte della sua liberazione non sono ancora chiare, ma si sospetta che vi siano stati negoziati tra Washington e Baghdad. L’annuncio di Trump ha suscitato grande gioia nella famiglia di Tsurkov, in particolare da parte della sorella Emma, che ha dichiarato su X: “La mia famiglia è incredibilmente felice. Non vediamo l’ora di rivedere Elizabeth e di darle tutto l’amore che abbiamo aspettato di condividere per 903 giorni.”
Contesto e implicazioni
Tsurkov, 37 anni, possiede passaporti israeliani e russi ed è entrata in Iraq con documenti di viaggio russi. La sua detenzione ha sollevato preoccupazioni internazionali riguardo alla sicurezza degli accademici e dei cittadini stranieri in Iraq. Il suo caso ha messo in luce le tensioni geopolitiche e le dinamiche di potere in un paese dove i gruppi armati operano con una certa impunità.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato la liberazione, attribuendo il successo a mesi di lavoro condotto dal coordinatore israeliano per i prigionieri e i dispersi, Gal Hirsch. “Attraverso uno sforzo di squadra… dopo grandi sforzi, siamo riusciti a ottenere la sua liberazione,” ha dichiarato Netanyahu.
La liberazione di Tsurkov rappresenta una vittoria per le famiglie dei prigionieri e un segnale della continua attenzione da parte delle autorità statunitensi e israeliane per garantire la sicurezza dei loro cittadini. Tuttavia, le implicazioni di questo evento potrebbero avere ripercussioni sul rapporto tra Iraq e le potenze occidentali, in un contesto già complesso e delicato.