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Diciamoci la verità: la rimozione dei tornelli al lido di Mondello è l’ennesima dimostrazione di come la burocrazia possa mettere in ginocchio il buon senso. Questa decisione, presa dalla Regione Siciliana, ha scatenato un putiferio che nessuno si aspettava, ma che in fondo era prevedibile. Le parole dell’amministratore delegato della società che gestisce il lido, Antonio Gristina, non lasciano spazio a dubbi: “Ora bisogna fronteggiare il problema dell’ordine pubblico”.
È chiaro che il caos è alle porte, e i bagnanti, spaventati e confusi, non sanno più come comportarsi.
Il blitz e la circolare che hanno cambiato tutto
Il re è nudo, e ve lo dico io: l’intervento del deputato regionale Ismaele La Vardera e del presidente di +Europa Matteo Hallissey ha aperto la strada a un cambiamento che non tiene conto delle reali esigenze dei cittadini. Un blitz a inizio agosto ha innescato una serie di disposizioni che, a distanza di giorni, hanno portato alla rimozione dei tornelli e delle staccionate in tutti i lidi siciliani. E così, in un batter d’occhio, i turisti e i residenti si sono trovati di fronte a una nuova realtà: il mare è di tutti, dicono, ma di certo non è così semplice. Gristina sottolinea che il nuovo atto regolatorio non è altro che un provvedimento ad personam, che ignora completamente le problematiche di gestione del territorio.
La situazione si complica ulteriormente quando si considera la mancanza di un adeguato governo dello spazio. È impensabile che su una striscia di spiaggia profonda 30 metri si possano riversare 700mila abitanti e 300mila turisti senza un minimo di controllo. La realtà è meno politically correct: la rimozione dei tornelli ha trasformato la spiaggia in un campo di battaglia tra chi vuole rispettare le regole e chi le sfida apertamente, con il rischio di generare tensioni e disordini.
Le conseguenze di un provvedimento illogico
La situazione al lido di Mondello è solo la punta dell’iceberg. E mentre i bagnanti si affrettano a trovare un varco, Gristina avverte che non si tratta di correggere irregolarità, poiché i tornelli non erano vietati. La vera questione è che l’amministrazione pubblica ha ignorato per decenni la spiaggia della costa sud, un’area che un tempo era viva e frequentata, oggi abbandonata a causa degli scarichi e degli sfabbricidi. La rimozione dei tornelli non è solo un cambio di regolamento, ma un’inefficienza sistemica che mette in luce l’incapacità delle istituzioni di gestire le risorse e il territorio.
In questo contesto, la questione dell’ordine pubblico diventa cruciale. È evidente che la mancanza di un controllo adeguato porterà a situazioni di disagio e paura tra i bagnanti. È fondamentale riflettere su come decisioni apparentemente innocue possano avere ripercussioni devastanti sulla vita quotidiana delle persone. E la domanda che resta è: chi paga il prezzo di queste scelte discutibili?
Conclusioni provocatorie
In conclusione, il caos che si sta vivendo al lido di Mondello è un chiaro esempio di come le decisioni politiche possano avere effetti diretti e negativi sulla società. La rimozione dei tornelli non è solo un provvedimento discutibile, ma un segno di come la nostra amministrazione continui a ignorare le reali necessità dei cittadini. So che non è popolare dirlo, ma il mare non è di tutti se non si sa come gestirlo. La mancanza di regole e di un governo dello spazio non porterà altro che disordini e malcontento. È tempo di riflettere e di chiedere un cambiamento.
Invitiamo tutti a non accettare passivamente le decisioni che ci vengono imposte. È il momento di esercitare il pensiero critico e di chiedere un’azione responsabile da parte delle autorità, affinché la bellezza dei nostri lidi non venga compromessa da scelte illogiche e superficiali.