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Macron e l'Ucraina: il ripensamento sulla presenza militare europea

Macron discute la presenza militare europea in Ucraina

Il presidente francese rivede la sua posizione sull'invio di truppe in Ucraina, mentre l'Italia propone garanzie alternative.

Il cambiamento di rotta di Macron

Il presidente francese Emmanuel Macron ha recentemente dichiarato che non intende più inviare truppe europee in Ucraina, un cambiamento significativo rispetto alle sue posizioni precedenti. Durante un incontro a Tirana con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e i leader di Gran Bretagna, Germania e Polonia, Macron ha affermato che la discussione si è concentrata su un possibile cessate il fuoco, piuttosto che sull’invio di forze militari.

Questo ripensamento è stato accolto con favore da molti, inclusi esponenti politici italiani, che hanno sempre considerato l’invio di truppe come una mossa rischiosa e poco utile.

La posizione italiana e le garanzie proposte

Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario all’Attuazione del programma, ha commentato le dichiarazioni di Macron, sottolineando che la proposta italiana si concentra su garanzie per l’Ucraina, simili a quelle previste dall’articolo 5 della NATO, ma senza l’ingresso di Kiev nell’alleanza atlantica. Questa strategia prevede un sostegno reciproco tra l’Ucraina e diversi Stati occidentali in caso di aggressione, rappresentando un vantaggio anche per l’Italia. Fazzolari ha ribadito che il governo di Giorgia Meloni è sempre stato coerente nel sostenere il popolo ucraino contro le politiche imperialiste di Putin.

Critiche e risposte alla posizione italiana

Le opposizioni italiane hanno criticato il governo, sostenendo che l’Italia si trova in una posizione isolata rispetto agli altri Paesi europei. Tuttavia, Fazzolari ha risposto a queste critiche affermando che gli italiani sono stanchi di una politica che si limita a seguire le scelte altrui. Ha evidenziato come il governo attuale stia cercando di mantenere unita l’Occidente di fronte alle sfide globali, sottolineando che la visione strategica dell’Italia va oltre la guerra in Ucraina. La posizione del governo italiano, secondo Fazzolari, è quella di non assecondare attivismi confusi, ma di perseguire una politica chiara e coerente.