> > Malnutrizione in Nigeria: i tagli che costano vite

Malnutrizione in Nigeria: i tagli che costano vite

malnutrizione in nigeria i tagli che costano vite python 1753522395

La verità scomoda sulla malnutrizione in Nigeria: i tagli ai finanziamenti internazionali stanno avendo conseguenze devastanti.

Diciamoci la verità: mentre il mondo si gira dall’altra parte, i bambini in Nigeria continuano a morire di fame. Recentemente, l’agenzia stampa ha rivelato che almeno 652 bambini sono deceduti a causa di malnutrizione nello stato di Katsina, solo nei primi sei mesi del 2025. E qual è la causa di questa tragedia? Tagli draconiani ai finanziamenti da parte dei donatori internazionali, in un contesto di violenze e insicurezza che affligge il paese.

Non stiamo parlando solo di un dato allarmante, ma di un grido d’aiuto che viene ignorato.

I numeri che fanno paura

Secondo Medici Senza Frontiere (MSF), la situazione è diventata insostenibile. Entro la fine di giugno 2025, quasi 70.000 bambini hanno ricevuto assistenza per la malnutrizione, di cui 10.000 in condizioni critiche. E la realtà è meno politically correct: il numero dei bambini colpiti da forme gravi di malnutrizione è aumentato del 208% rispetto allo scorso anno. Ma non è solo questo: focolai di malattie si stanno diffondendo in un contesto dove i servizi sanitari sono già compromessi. Come possiamo accettare che questo accada mentre ci lamentiamo di problemi molto meno gravi nella nostra quotidianità?

La MSF ha avvertito che i tagli ai fondi, specialmente da parte di Stati Uniti, Regno Unito e Unione Europea, stanno avendo un impatto devastante sul trattamento dei bambini malnutriti. Queste nazioni, che dovrebbero essere in prima linea nella risposta umanitaria, invece stanno abbandonando i più vulnerabili nel momento di maggiore crisi. Se non ci si mobilita urgentemente, il numero di vittime continuerà a crescere. E noi, cosa faremo?

Il quadro complesso della malnutrizione

Il problema della malnutrizione in Nigeria è alimentato da una serie di fattori. La violenza diffusa, in particolare il banditismo, ha costretto molte famiglie ad abbandonare le proprie terre e fonti di sostentamento. Ma non è solo questo: la bassa copertura vaccinale e la mancanza di accesso a servizi sanitari di base stanno contribuendo a questa emergenza. La malnutrizione non è solo il risultato di una dieta inadeguata, ma è un fenomeno complesso che richiede un intervento multisettoriale. E noi, ci rendiamo conto della gravità della situazione?

In questo contesto, l’agenzia delle Nazioni Unite per l’alimentazione ha annunciato che sospenderà il supporto alimentare per 1,3 milioni di persone nel nord-est della Nigeria a causa di carenze di finanziamento. Questa decisione rappresenta un colpo mortale per una regione già devastata da conflitti. Immagina: 300.000 bambini a rischio di malnutrizione severa e centinaia di migliaia di sfollati senza mezzi di sussistenza. Come possiamo restare indifferenti di fronte a tale devastazione?

Una riflessione amara sulla solidarietà internazionale

La realtà è che, mentre i finanziamenti esteri vengono ridotti, il governo nigeriano sta cercando di tamponare le perdite con un budget di 200 miliardi di naira (circa 130 milioni di dollari) per il settore della salute. Ma, onestamente, è sufficiente? Non possiamo accettare che un paese così ricco di risorse si trovi sull’orlo di una catastrofe umanitaria. Questi finanziamenti, che un tempo sostenevano milioni di persone, ora sono in calo e i risultati sono devastanti.

Il re è nudo, e ve lo dico io: mentre i leader mondiali si vantano della loro generosità, la verità è che le loro azioni non corrispondono alle parole. La comunità internazionale deve affrontare la realtà della propria indifferenza e iniziare a considerare la malnutrizione come una questione di responsabilità globale. Ogni bambino che muore di fame è un fallimento collettivo. È ora di smettere di girarci dall’altra parte e iniziare a fare qualcosa di concreto.

In conclusione, è fondamentale che ci interroghiamo sulla nostra responsabilità. Non possiamo continuare a ignorare queste tragedie. È tempo di agire, non solo di parlare. Invito tutti a riflettere su come possiamo contribuire a cambiare questa situazione. La vita di un bambino non può essere ridotta a un numero su un grafico. È ora di fare qualcosa di significativo.