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Martina Carbonaro, agghiaccianti verità: la consulenza medico-legale contraddice Alessio Tucci

martina carbonaro

Il medico legale contraddice Alessio Tucci: nuove e agghiaccianti rivelazioni nelle indagini sul femminicidio di Martina Carbonaro.

Il caso di Martina Carbonaro continua a scuotere l’opinione pubblica, con nuove rivelazioni che gettano ombre sempre più cupe sulla sua tragica morte. Mentre l’ex fidanzato Alessio Tucci ha raccontato di aver coperto Martina con detriti quando ormai non respirava più, la consulenza preliminare del medico legale sembra smentire questa versione, aprendo nuovi interrogativi sulle dinamiche reali di quella drammatica vicenda.

Le indagini, infatti, stanno portando alla luce agghiaccianti novità che potrebbero cambiare il corso della verità.

Autopsia imminente per Martina Carbonaro: fondamentali le nuove indagini

Le indagini dei Carabinieri procedono a ritmo serrato: il 3 giugno è fissata l’autopsia sul corpo della quattordicenne, che verrà effettuata presso l’istituto di medicina legale dell’Università Sapienza. L’esame sarà cruciale per determinare con esattezza l’ora del decesso, il numero e la natura delle lesioni subite, oltre alla durata dell’agonia.

Questi elementi saranno essenziali per definire le aggravanti e il corso del processo. Se sarà confermata la crudeltà del delitto, Alessio Tucci rischia l’ergastolo o fino a 30 anni di carcere con il rito abbreviato.

Martina Carbonaro, la consulenza medico-legale contraddice Alessio Tucci

Martina Carbonaro, la quattordicenne uccisa ad Afragola, sarebbe morta dopo lunghi minuti di agonia, ancora cosciente mentre il suo ex fidanzato, il 19enne Alessio Tucci, la colpiva ripetutamente alla testa con una pietra e successivamente occultava il corpo. È quanto emerge dall’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Napoli Nord, Stefania Amodeo, che ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere del reo confesso dell’omicidio.

Il Gip definisce Tucci una personalità “allarmante”, incapace di controllare gli impulsi, ma al contempo lucido e freddo nel gestire l’evento. Per questo ha disposto la custodia cautelare, temendo il rischio di nuovi reati.

All’inizio Tucci ha negato ogni responsabilità, partecipando alle ricerche e tentando di depistare con il ritrovamento del portafoglio di Martina. Poi ha confessato, motivando l’omicidio con la rabbia per il rifiuto della ragazza, dopo la fine della relazione e uno schiaffo ricevuto dalla 14enne giorni prima. Il movente sarebbe legato a gelosia e sospetti su chat con altri ragazzi.

La procuratrice Lucchetta, dunque, ha denunciato la “crudeltà” e la “spietatezza” con cui Tucci ha agito. Infine, ha lanciato un appello:

“Alla luce di quello che sta accadendo bisogna mettere in campo iniziative a monte a livello sociale, nelle scuole, nelle famiglie: bisogna che ognuno di noi educhi i nostri figli a che cos’è l’amore. Voler bene significa accoglienza e non possesso”.