Milano, 14 feb. (Adnkronos) – "Noi abbiamo fatto un'offerta, siamo disponibili, ma abbiamo bisogno di una decisione adesso, al più tardi entro l'estate, altrimenti è tardi". Lo dichiara all'Adnkronos Martin Berthod, presidente della pista di bob di St. Moritz, ovvero la località svizzera a cui tutti guardano nell'eventualità che l'impianto di Cortina non fosse pronto in tempo per le Olimpiadi invernali 2026.
"Io non sono nel business delle costruzioni, ma so che per costruire una pista di bob normalmente ci vogliono più o meno due anni. A Cortina restano 13 mesi prima delle prove previste a marzo 2025. E se qualcosa non funziona, va cambiato prima delle Olimpiadi", spiega Berthod, ribadendo però quello che con sportività ha sempre sostenuto: "Il bob a Cortina d'Ampezzo ha una grande storia. E avere lì una pista dove i giovani possono praticare questa disciplina e gli atleti allenarsi sarebbe importante per lo sport in Italia. Il problema è che purtroppo adesso è troppo tardi".
Il tempo non è infinito nemmeno per il 'piano b', ovvero spostare le gare di slittino, bob e skeleton oltre confine. "A St. Moritz c'è una pista naturale, vecchia ma funzionante. E funziona bene. E' una pista spettacolare, perché è in paese, dove tutti possono vederla. Noi abbiamo sempre detto che siamo disponibili per le Olimpiadi 2026, possiamo ospitare le gare, ma ci serve tempo per organizzare tutto e fare le prenotazioni per gli atleti", spiega l'event manager, che esorta a non perdere altro tempo. "La decisione è del Cio e della politica, che ora non sono sulla stessa lunghezza d'onda. La politica italiana vuole la pista a Cortina, il Comitato adesso decida cosa è possibile fare. Noi abbiamo bisogno di una decisione al massimo entro l'estate".