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La vita di Maurizio Rebuzzini, un fotografo di 74 anni noto a Milano, è stata tragicamente interrotta in circostanze misteriose. Mercoledì, suo figlio, Filippo, preoccupato per la mancanza di risposte alle sue chiamate, si è recato al suo studio in via Zuretti, vicino alla Stazione Centrale, per cercare di capire cosa fosse successo.
All’arrivo, Filippo ha trovato la porta dell’ufficio aperta. In un momento di angoscia, ha tentato di praticare un massaggio cardiaco al padre, assistito da un vicino. Purtroppo, i soccorsi giunti poco dopo non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo, la cui vita si è spenta poco dopo il trasporto in ospedale.
Scoperte inquietanti e indagini avviate
All’arrivo delle forze dell’ordine, sono stati notati segni sul corpo di Maurizio che suggeriscono un possibile strangolamento. Queste scoperte hanno portato all’apertura di un fascicolo d’indagine per omicidio, sotto la direzione della procuratrice Maria Cristina Ria. Gli investigatori sono ora concentrati sul racconto di Filippo, il quale ha subito il sequestro del suo cellulare per un’analisi approfondita delle comunicazioni.
La dinamica familiare
Filippo ha cercato di difendere la reputazione del padre, affermando: “Non credo che qualcuno volesse fargli del male, era una persona amata da tutti”. Tuttavia, un episodio di violenta lite tra padre e figlio nel 2019 è emerso come un potenziale punto di riferimento per le indagini, anche se non ha avuto conseguenze legali.
Nel suo studio, Filippo ha dichiarato che tutto era in ordine: “Il suo telefono era sulla scrivania, non mancava nulla”. Le parole del figlio, che descrivono Maurizio come un uomo di grande etica e professionalità, sono state confermate da molti conoscenti, tra cui i clienti di un bar frequentato dal fotografo.
Un uomo amato dalla comunità
La comunità parla di Maurizio con affetto, descrivendolo come un uomo culturale e sempre pronto a scambiare due chiacchiere. “Era un piacere vederlo entrare, era una persona estremamente colta, sempre con il suo sigaro”. Il fotografo possedeva un ampio spazio nel suo studio, pieno di libri, riviste e attrezzature fotografiche, un vero e proprio rifugio creativo.
Ricerche e testimonianze
Le indagini sono ora estese alla ex moglie di Maurizio e si stanno esaminando le immagini delle telecamere di sorveglianza nella zona. Queste immagini potrebbero fornire indizi utili su chi potrebbe essere entrato o uscito dall’edificio. Un residente ha dichiarato di aver sentito delle grida, ma queste sembrano essere legate a un altro episodio.
Il mistero attorno alla morte di Maurizio continua a crescere, con gli investigatori che cercano di fare chiarezza su un caso che potrebbe rivelarsi più complesso del previsto. Ogni nuovo dettaglio potrebbe contribuire a svelare la verità su ciò che è accaduto a questo amato fotografo milanese.