Roma, 24 set. (Adnkronos) – Quasi il 90% degli intervistati ha risposto positivamente al sondaggio realizzato da Izi, azienda di analisi e valutazioni economiche e politiche, presentato questa mattina nel corso della trasmissione l'Aria che Tira condotta da David Parenzo su La7. L’87,8% delle persone – per l'esattezza – ritiene sia giusto che nasca il nuovo Stato palestinese.
Tra gli intervistati che dichiarano elettori del centrodestra la percentuale di favorevoli è del 73,7%, mentre il 64,7% degli elettori di Azione e Iv è favorevole al nuovo stato palestinese. Alla domanda sulla politica estera del governo italiano, quasi il 63% degli italiani pensa che possa danneggiare l’esecutivo in termini di minor consenso. Per il 71% degli elettori di governo le posizioni espresse sulla questione mediorientale e riguardo le politiche trumpiane non rappresentano un problema, mentre per i principali partiti di opposizione la situazione è del tutto opposta: l’81% degli elettori ritiene che il governo Meloni adotti una politica estera che non raccoglie il consenso degli elettori. Anche qui il Terzo Polo si assesta in una posizione di medietà con il 42,4% di elettori che non ritiene problematica la politica estera di Meloni .
“Che la maggioranza degli italiani fosse favorevole al riconoscimento dello Stato della Palestina era un dato atteso, ma non in queste proporzioni e con un contributo importante degli elettori dei partiti di governo. Un governo che fino ad oggi, ovvero prima delle dichiarazioni della premier all’Onu, aveva alzato un muro senza crepe contro questa possibilità. Per quanto riguarda la politica estera non si chiede un giudizio, quanto una valutazione su quanto le scelte possano influire sul consenso per il governo italiano. Anche qui, a parte la valutazione negativa prevedibile da parte degli elettori dei partiti di opposizione, tra gli elettori dei partiti di governo si registra una certa preoccupazione: per uno su tre le scelte governative sulla politica estera possono erodere i consensi del governo stesso”, è l’analisi di Giacomo Spaini, presidente e ceo di Izi .