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Olimpiadi Milano-Cortina: i ritardi infrastrutturali minacciano l'evento

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Le Olimpiadi Milano-Cortina 2026 affrontano gravi ritardi nei progetti infrastrutturali, con oltre 40 opere in cantiere che non saranno completate in tempo.

Le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina, in programma per febbraio 2026, si trovano a fronteggiare una situazione decisamente preoccupante. Sapevi che oltre il 40% delle opere infrastrutturali previste non sarà completato in tempo per l’evento? La Società Infrastrutture Milano-Cortina (SIMICO) ha lanciato l’allerta, rivelando che ben 44 progetti non saranno pronti all’inizio dei giochi.

Questo solleva interrogativi non solo sulla preparazione, ma anche sull’intera organizzazione dell’evento. E non è tutto: questi ritardi si sommano a una situazione già complessa, contrassegnata da critiche e problemi di gestione sin dall’avvio dei lavori.

Ritardi significativi nei progetti in Trentino e Alto Adige

Nel cuore delle province autonome di Trento e Bolzano, sono stati individuati circa 44 progetti, di cui almeno 12 non vedranno la luce entro la scadenza delle Olimpiadi. Prendiamo, ad esempio, i lavori di riqualificazione dell’impianto di pattinaggio di velocità a Trento, che partiranno solo a settembre 2024, ben oltre il termine olimpico. Un progetto dal costo di 17,8 milioni di euro, che prevede sia la ristrutturazione della struttura esistente che la costruzione di nuovi spazi. E non è l’unico ritardo: la galleria tra la Val di Cembra e l’Altopiano di Pinè non sarà pronta prima di aprile 2027, mentre il potenziamento della rete di trasporto pubblico nelle valli di Fiemme e Fassa è previsto per dicembre 2026. Anche i lavori sullo stadio di sci di fondo sono in stallo, alimentando ulteriori preoccupazioni.

In Alto Adige, la situazione non è migliore. Cinque progetti legati ai trasporti non saranno pronti per febbraio 2026. Tra questi, le modifiche a due incroci della statale 49 e l’ampliamento della stessa statale, che avranno inizio solo nel novembre 2025 e si protrarranno fino al 2027. Questi ritardi non possono che sollevare dubbi sulla capacità di garantire una viabilità adeguata durante i giochi. Come si possono affrontare eventi di tale portata senza infrastrutture all’altezza?

Situazione critica in Veneto e Lombardia

In Veneto, la SIMICO ha in programma varianti stradali sulla statale Alemagna, ma i progetti significativi non sono ancora partiti. La conclusione di queste opere è prevista per il 2029 e il 2032, lasciando in evidenza la difficoltà di garantire percorsi alternativi per i visitatori delle Olimpiadi. E che dire della ristrutturazione del trampolino simbolo delle Olimpiadi del 1956? Anche questa subirà ritardi, con opere non pronte per l’evento.

La Lombardia, invece, si trova ad affrontare la situazione più critica. Su 29 progetti, solo uno è stato completato finora. I ritardi colpiscono anche infrastrutture fondamentali, come il potenziamento del parcheggio nella venue di pattinaggio, i cui lavori inizieranno ad aprile 2026. Senza contare i cantieri lungo la statale 336 verso Varese, che non apriranno prima del 2026. Come potranno garantire l’accessibilità ai luoghi di gara in queste condizioni?

Implicazioni e prospettive future

I ritardi nella realizzazione delle opere infrastrutturali per le Olimpiadi Milano-Cortina 2026 non sono solo una questione logistica, ma mettono in discussione l’intera organizzazione dell’evento. Le critiche e le preoccupazioni emergono da cittadini e autorità, mentre gli organizzatori tentano di recuperare tempo prezioso. È fondamentale garantire infrastrutture adeguate, non solo per il successo dei giochi, ma anche per lasciare un’eredità duratura alle comunità locali.

La situazione è in evoluzione e ulteriori aggiornamenti saranno forniti man mano che i progetti si svilupperanno. È essenziale monitorare attentamente l’andamento dei lavori e la capacità delle autorità di rispettare le scadenze fissate. Sarà interessante vedere come si muoveranno nei prossimi mesi…