A pochi giorni dall’elezione di Papa Leone XIV, il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, rompe il silenzio e affida le sue prime parole a una lettera indirizzata al Giornale di Vicenza. Un commento atteso, che arriva in un momento carico di significati per la Chiesa e per il futuro del pontificato appena iniziato.
Parolin, il grande favorito che ha sfiorato il papato
Al momento del conclave che ha portato all’elezione di Papa Leone XIV, il cardinale Pietro Parolin era considerato il principale favorito per succedere a Papa Francesco. La sua lunga esperienza come Segretario di Stato, la reputazione di abile diplomatico e la capacità di mediazione tra le diverse anime della Chiesa lo rendevano un candidato ideale, capace di unire le correnti progressiste e conservatrici del Collegio cardinalizio.
Secondo alcune ricostruzioni, Parolin avrebbe inizialmente ottenuto fino a 50 voti, ma la sua candidatura ha perso slancio a causa di dubbi sulla sua salute e critiche riguardanti la gestione dell’accordo con la Cina. Inoltre, la mancanza di esperienza pastorale e l’assenza di un forte impegno verso la sinodalità avrebbero indebolito ulteriormente la sua posizione.
Elezione di Papa Leone XIV: il Cardinale Parolin rompe il silenzio
Il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, ha scritto al Giornale di Vicenza definendosi ancora segnato dalla forte e coinvolgente esperienza vissuta durante il Conclave.
“Credo di non rivelare nessun segreto, se scrivo che un lunghissimo e caloroso applauso è seguito a quell”accetto’ che lo rendeva il 267esimo Papa della Chiesa Cattolica. Di lui mi ha colpito soprattutto la serenità che traspariva dal suo volto in momenti così intensi e, in un certo senso, ‘drammatici’, perché cambiano totalmente la vita di un uomo”.
Parolin esprime la sua gioia per il fatto che, in così breve tempo, la Chiesa universale abbia ritrovato il suo Pastore, il Successore di Pietro e il Vescovo di Roma, dopo la malattia e la morte di Papa Francesco, sottolineando inoltre la sua gratitudine per aver avuto l’opportunità di servire come Segretario di Stato per quasi 12 anni sotto la sua guida.
“Il nuovo Papa ha ben presenti i problemi del mondo d’oggi, come ha dimostrato fin dalle sue prime parole sulla Loggia di San Pietro, riferendosi immediatamente alla pace ‘disarmata e disarmante'”.
Inoltre, ha potuto apprezzare di Papa Leone XIV la sua conoscenza delle situazioni e delle persone, la pacatezza nell’argomentazione, l’equilibrio nelle soluzioni proposte, e il rispetto, l’attenzione e l’amore per tutti.
“Credo che Papa Leone XIV, oltre ovviamente che nella grazia del Signore, troverà nella sua grande esperienza di religioso e di pastore, come pure nell’esempio, nell’insegnamento e della spiritualità del grande padre Agostino le risorse per lo svolgimento efficace del ministero che il Signore gli ha affidato, a bene della Chiesa e dell’umanità intera”.