> > Repressione a Tulkarem: centinaia di arresti e violenze in aumento

Repressione a Tulkarem: centinaia di arresti e violenze in aumento

repressione a tulkarem centinaia di arresti e violenze in aumento python 1757691841

Tulkarem vive una nuova fase di violenza, con massicci arresti e repressione da parte dell'esercito israeliano.

Tulkarem, Palestina – La repressione a Tulkarem sta raggiungendo livelli allarmanti. Mentre la città palestinese segna il 228° giorno di occupazione permanente da parte dell’esercito israeliano, si è assistito a un’ulteriore escalation della violenza. Le forze di occupazione hanno condotto una vasta operazione di arresto, fermando centinaia di palestinesi e creando un clima di terrore tra i residenti.

Operazione di arresto su larga scala

Giovedì 11 settembre, le forze israeliane hanno avviato una campagna di arresti massiccia a Tulkarem, fermando circa 1.500 palestinesi. I video diffusi mostrano lunghe file di uomini costretti a camminare sotto la sorveglianza di militari armati e veicoli blindati. Alcuni abitanti della città, contattati per commentare gli eventi, hanno descritto una giornata caratterizzata da distruzione e paura. “Hanno svuotato le strade, arrestando chiunque si trovasse in giro”, ha raccontato J., un residente di Nur Shams Camp. “Era una città fantasma, i negozi aperti ma vuoti”, ha aggiunto, descrivendo la scena desolante.

Il clima di paura è stato accentuato da una serie di esplosioni e colpi di arma da fuoco sparati dalle forze israeliane contro residenti e veicoli. La Società della Mezzaluna Rossa Palestinese ha denunciato che le ambulanze non sono riuscite ad accedere all’area per prestare soccorso. Fonti locali riferiscono che gli arresti sono stati una risposta a un attacco della resistenza palestinese, che ha fatto esplodere un veicolo blindato israeliano, ferendo diversi soldati.

Le testimonianze degli abitanti

Le storie dei residenti raccontano di un’escalation di violenza e punizioni collettive. “Hanno occupato la casa di mio cugino per tutta la notte, rubando vari oggetti”, ha dichiarato A., un altro abitante di Tulkarem. “Le forze israeliane puniscono le persone qui, e ciò che accade è una forma di vendetta”. Molti cittadini di Tulkarem hanno perso le loro case, distrutte dai militari, e vivono in un contesto di paura e incertezza. R., un giovane del campo profughi, ha sottolineato: “Resistere all’occupazione è un nostro diritto, in tutte le sue forme.”

Impatto della repressione e della violenza

Dall’inizio dell’Operazione Iron Wall, Tulkarem e i suoi campi profughi hanno subito attacchi continui. Le forze israeliane hanno distrutto infrastrutture vitali e case, costringendo migliaia di palestinesi a lasciare le loro abitazioni. Oltre 40.000 profughi sono rimasti senza casa, mentre l’esercito ha trasformato i campi in avamposti militari. La situazione è insostenibile, e i residenti denunciano la continua violazione dei diritti umani. “Stiamo vivendo in un contesto di genocidio”, ha affermato un testimone, richiamando l’attenzione sulla gravità della situazione.

Le conseguenze della repressione israeliana a Tulkarem sono evidenti e devastanti. I residenti sono costretti a vivere in un clima di paura e incertezza, mentre le violenze continuano a crescere. La loro voce, spesso ignorata, merita di essere ascoltata e compresa. La comunità internazionale deve prestare attenzione a quanto sta accadendo a Tulkarem e agire per fermare questo ciclo di violenza e repressione.