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Riforma urbanistica in Emilia-Romagna: logistica e residenza sociale al centro

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La Regione Emilia-Romagna si prepara a modificare la legge urbanistica del 2017: un intervento strategico per la logistica e l'housing sociale.

Diciamoci la verità: la questione urbanistica in Emilia-Romagna è un tema spinoso, e le recenti dichiarazioni del presidente della Regione Michele de Pascale non fanno che evidenziare l’urgenza di un cambiamento. Da settembre, la Regione avvierà un percorso di revisione della legge urbanistica, approvata nel 2017, per affrontare una realtà che è ben lontana dall’essere ideale.

Non si tratta solo di un piccolo ritocco, ma di una presa di coscienza che arriva dopo anni di promesse e aspettative deluse.

La logistica: un’arma a doppio taglio

Il re è nudo, e ve lo dico io: il settore logistico, pur essendo un motore economico fondamentale, ha portato con sé problemi che non possono più essere ignorati. De Pascale ha messo in evidenza come una parte significativa della pressione insediativa sia legata a progetti logistici che, in alcuni casi, sono ben ubicati, ma in altri creano un vero e proprio caos territoriale. La realtà è meno politically correct: la logistica è un’arma a doppio taglio, capace di generare sviluppo, ma anche di devastare paesaggi e comunità.

Statistiche scomode mostrano che l’espansione incontrollata di centri logistici ha comportato una perdita di spazi verdi e una crescente insoddisfazione tra i residenti. È evidente che una regolamentazione più stringente sia necessaria, non solo per tutelare il territorio, ma anche per garantire che le aziende operino in un contesto di armonia e sostenibilità. La domanda che ci dobbiamo porre è: vale davvero la pena sacrificare il nostro ambiente in nome dell’efficienza economica?

Housing sociale: un vuoto da colmare

So che non è popolare dirlo, ma l’housing sociale rappresenta una delle grandi sfide della nostra società. De Pascale ha sottolineato come, a quasi dieci anni dall’introduzione della legge urbanistica, questo aspetto non abbia ancora preso realmente piede. È tempo di affrontare la questione con serietà: il mercato immobiliare è diventato inaccessibile per molte persone, e la creazione di residenze sociali deve essere una priorità.

La necessità di un modello di abitare compatibile con gli stipendi della gente è fondamentale. Le normative attuali sembrano ignorare questa urgenza, relegando l’housing sociale a un tema secondario. La vera sfida sarà rendere profittevole l’edilizia residenziale sociale, creando opportunità di abitazione dignitose per tutti. Non possiamo più permetterci di chiudere gli occhi di fronte a questa crisi abitativa, e le scelte urbanistiche devono riflettere questa necessità.

Una visione integrata per il futuro

La situazione attuale richiede un approccio integrato, dove la tutela del suolo e la crescita della manifattura possano coesistere. De Pascale ha chiaramente espresso la volontà di combattere il consumo di suolo attraverso la densificazione urbanistica. Ma cosa significa realmente? Significa rivedere le nostre città in un’ottica di verticalità, liberando spazi a terra per usi pubblici e aree verdi. È un concetto che, seppur innovativo, necessita di essere ben articolato e pianificato.

In conclusione, la revisione della legge urbanistica in Emilia-Romagna non deve essere vista come un mero adeguamento normativo, ma come un’opportunità per costruire un futuro più sostenibile. È una chance per ripensare le nostre città, per ascoltare le esigenze delle persone e per dar vita a un modello di sviluppo che non trascuri il benessere sociale. Invito tutti a riflettere su queste tematiche, a non lasciarsi trascinare dalle correnti di pensiero dominanti, ma a valutare criticamente le scelte che ci vengono proposte. Solo così potremo costruire un domani migliore per tutti.