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Nuovo rinvio dei dazi da parte di Trump: l’UE guadagna tempo

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Trump pronto a firmare un provvedimento per rinviare i dazi: nuova scadenza fissata al 1° agosto, comunica la Casa Bianca.

L’amministrazione statunitense ha annunciato un nuovo slittamento nell’entrata in vigore dei dazi previsti contro alcuni partner commerciali, tra cui l’Unione Europea. Il presidente Donald Trump firmerà a breve un ordine esecutivo che posticiperà la scadenza originariamente fissata per il 9 luglio, spostandola al 1° agosto. La decisione del rinvio, resa nota dalla Casa Bianca, concede qualche settimana in più per proseguire i negoziati e scongiurare un’escalation commerciale che rischierebbe di avere forti ripercussioni su scambi e mercati internazionali.

Trump annuncia nuove tariffe: dazi fino al 40% per una lunga lista di Paesi

A partire dal 1° agosto, gli Stati Uniti imporranno dazi significativi su diversi Paesi, come annunciato da Donald Trump tramite lettere ufficiali pubblicate online e condivise sulla sua piattaforma Truth Social. Il Myanmar e il Laos saranno colpiti dalle tariffe più alte, con un’imposizione fissata al 40%.

Per il Sudafrica, da tempo al centro delle critiche di Trump per presunti abusi nei confronti della popolazione bianca, i dazi raggiungeranno il 30%. Ulteriori misure riguarderanno anche la Malesia e il Kazakistan, con tariffe fissate al 25%, mentre l’Indonesia e il Bangladesh saranno soggette rispettivamente a dazi del 32% e del 35%. Non mancano provvedimenti anche nei confronti di Serbia, Cambogia e Thailandia, che dovranno affrontare tariffe del 35%, 36% e 36%.

Commentando le misure davanti ai giornalisti, Trump ha affermato che le tariffe sono da considerarsi “definitive”, ma ha lasciato aperto uno spiraglio: “Direi ferme, ma non ferme al 100%”.

Nuovo rinvio dei dazi Usa da Trump, l’UE guadagna tempo prezioso

Nessuna comunicazione ufficiale è stata inviata a Bruxelles, ma il contatto diretto tra Ursula von der Leyen e Donald Trump resta attivo, nel tentativo di raggiungere un’intesa all’ultimo momento.

L’equilibrio resta precario, e la direzione del negoziato è saldamente nelle mani della presidente della Commissione europea. Intervenendo al Parlamento europeo, von der Leyen ha riaffermato con decisione la posizione dell’UE: affrontare le trattative con determinazione e coesione.

Il colloquio tra i due leader, tenutosi domenica e reso noto il giorno seguente da Palazzo Berlaymont, non rappresenterebbe un episodio isolato. Secondo fonti vicine al dossier, scambi simili si sarebbero verificati più volte nel corso delle ultime settimane. Un portavoce della Commissione ha confermato che si è entrati nella fase cruciale del negoziato e, proprio per questo, ha preferito non rilasciare ulteriori dettagli.

L’obiettivo è quello di evitare la spirale delle tariffe annunciate nel cosiddetto “Giorno della Liberazione commerciale”, che si aggiungerebbero ai dazi già in vigore: il 25% sulle auto europee e il 50% su acciaio e alluminio. A questi si è aggiunta di recente la minaccia di un ulteriore 17% sull’export agroalimentare dell’UE, una misura che preoccupa in particolare Italia e Francia.

La proposta UE di azzerare i dazi industriali è stata archiviata. I negoziatori di von der Leyen puntano ora su un compromesso: aliquota unica al 10%, con possibili esenzioni per settori strategici come aviazione, tecnologia e agroalimentare.