Mentre le tensioni geopolitiche a livello globale continuano a crescere, il rischio di una Terza Guerra Mondiale torna a preoccupare cittadini e governi. Ma cosa fare nei primi minuti di un eventuale attacco? Esperti di sicurezza e analisti concordano: la prontezza può fare la differenza tra la vita e la morte. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Attacco improvviso dalla Russia? Gli esperti avvertono: preparazione essenziale
A livello geopolitico, la minaccia di un conflitto su larga scala non è solo teorica. L’ex generale della NATO, Sir Richard Shirreff, ha evidenziato la possibilità che un attacco improvviso da parte della Russia possa compromettere le difese europee in meno di cinque giorni, alimentando il dibattito sulla prontezza dell’Alleanza Atlantica. Nonostante le rassicurazioni ufficiali e il sostegno militare all’Ucraina, analisti e rapporti internazionali segnalano ritardi in forniture, investimenti e coordinamento tra Paesi membri.
La Russia, pur sotto sanzioni e con perdite sul fronte ucraino, mantiene una capacità militare significativa, con scorte di artiglieria, droni e missili superiori a quelle combinate di Stati Uniti ed Europa. Gli esperti evidenziano che l’azione russa potrebbe combinare strategie convenzionali e tattiche “ibride”, come cyberattacchi e sabotaggi infrastrutturali, per destabilizzare rapidamente il continente.
Rischio 3 Guerra Mondiale, cosa fare nei primi 10 minuti? Cosa dicono gli esperti
Secondo gli specialisti di protezione civile, i momenti immediatamente successivi a un’esplosione nucleare determinano la sopravvivenza. Non ore, non giorni, ma pochi minuti possono fare la differenza. Ogni azione, anche la più semplice, può rivelarsi decisiva: guardare l’esplosione espone a radiazioni e onde d’urto, mentre restare sdraiati e cercare riparo in una struttura solida aumenta significativamente le possibilità di salvarsi. All’aperto, proteggersi dietro un muro, un veicolo o in un fossato può attenuare l’impatto dei frammenti di vetro e del calore intenso.
Nei minuti successivi, quando inizia la caduta della polvere radioattiva, è fondamentale isolarsi in ambienti chiusi, sigillare porte e finestre e spegnere gli impianti di ventilazione. Basteranno acqua, cibo a lunga conservazione, una torcia e una radio a batterie per resistere almeno 24 ore, fino a ricevere istruzioni ufficiali. Gli esperti sottolineano che la lucidità nei gesti più elementari può fare la differenza tra chi sopravvive e chi no.
Lo scenario di un conflitto lampo resta ipotetico, ma rappresenta un monito per rafforzare difese e preparazione civile: la prudenza e la pianificazione preventiva restano gli strumenti migliori per fronteggiare l’instabilità globale.