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Risoluzione del Parlamento UE su Gaza: richieste di aiuti e riconoscimento della Palestina

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Il Parlamento europeo approva una mozione per Gaza, chiedendo aiuti umanitari e il rilascio degli ostaggi.

Il 11 settembre 2023, il Parlamento europeo ha approvato una mozione cruciale riguardo la situazione a Gaza, esprimendo preoccupazione per la grave crisi umanitaria. Con 305 voti favorevoli, 151 contrari e 122 astensioni, i deputati hanno chiesto che gli aiuti umanitari siano immediatamente ripristinati e hanno sollecitato il rilascio incondizionato degli ostaggi. La risoluzione arriva in un momento di crescente tensione, dopo due anni di conflitti e violazioni del diritto internazionale, in particolare da parte di Hamas, ritenuta responsabile di molte delle violenze in corso.

Dettagli della mozione del Parlamento europeo

La mozione, una delle prime approvate in risposta all’emergenza di Gaza, sottolinea la condanna del blocco degli aiuti da parte di Israele e invita gli Stati membri a considerare il riconoscimento della Palestina. Questo intervento segue la recente proposta della Commissione europea di adottare contromisure contro Israele, incluse possibili sanzioni verso elementi estremisti israeliani e una revisione del commercio con lo Stato ebraico. La Relatrice speciale ONU per la Palestina, Francesca Albanese, ha definito la proposta della Commissione come “troppo poco”, evidenziando la necessità di azioni più incisive.

Nel corso della votazione, il governo italiano ha mostrato divisioni significative. Forza Italia ha sorpreso approvando la mozione, mentre Fratelli d’Italia si è astenuta e la Lega ha votato contro. Anche i partiti di opposizione hanno avuto posizioni discordanti, con il PD che ha sostenuto la mozione e i Cinque Stelle e i Verdi che si sono opposti. Questa frammentazione dimostra la complessità del dibattito interno sulla questione palestinese.

Le implicazioni della mozione

La risoluzione del Parlamento europeo pone l’accento sull’autodifesa di Israele, ma non dimentica di menzionare la responsabilità di Hamas. La mozione richiede il rilascio immediato degli ostaggi e prevede sanzioni contro i coloni e i ministri israeliani ritenuti estremisti, in particolare Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich. Tuttavia, molti critici, tra cui la Albanese, sostengono che tali misure siano insufficienti e tardive, esigendo un embargo totale sulle armi e una sospensione del commercio.

La mozione si impegna anche a promuovere la cosiddetta “soluzione dei due Stati”, invitando i membri dell’UE a considerare un riconoscimento formale della Palestina. Tuttavia, molti osservatori notano che la Palestina descritta nella mozione è una nazione “completamente smilitarizzata”, sotto il controllo dell’Autorità Nazionale Palestinese, suggerendo che il riconoscimento non sia necessariamente accompagnato da azioni concrete per garantire la sua esistenza.

Conclusioni e prospettive future

Il Parlamento europeo ha lanciato un appello significativo in un contesto di crisi umanitaria profonda. Tuttavia, la mancanza di misure concrete e l’assenza di una vera strategia per il riconoscimento della Palestina sollevano interrogativi sul futuro delle relazioni tra l’UE e Israele. Mentre l’Italia continua a mantenere relazioni commerciali con Israele senza considerare sanzioni, la posizione dell’Eurocamera potrebbe rappresentare un passo avanti, ma non è priva di contraddizioni.

In un contesto in cui il conflitto israeliano-palestinese continua a generare tensioni e divisioni, il riconoscimento della Palestina da parte dell’UE potrebbe essere visto come un gesto simbolico, ma non senza le necessarie azioni che possano portare a una pace duratura e giusta per entrambe le parti coinvolte.