Una settimana che si annuncia tesa. Lo sciopero generale dei treni per Gaza scuote sindacati e lavoratori, tra cortei, mobilitazioni e parole pesanti sulla crisi nella Striscia.
Sciopero generale dei treni per Gaza, le parole di Landini e la mobilitazione del 19 settembre
Era agitato, Maurizio Landini. Ieri mattina, nella sede della Cgil a Roma, ha parlato con tono fermo, a volte interrotto da pause strane.
“Quello che sta accadendo a Gaza è un massacro senza precedenti. Fermiamolo, ora”. Ha citato il governo Netanyahu, accusandolo di occupazione militare, e chiesto lo stop immediato agli accordi commerciali con Israele. Lo ha riportato la Repubblica, che racconta di una conferenza stampa seguita con attenzione dai cronisti, molti col taccuino pieno di scarabocchi.
Il 19 settembre, quindi, sarà giornata di mobilitazione. Cortei, presidi, ore di sciopero generale dei treni per Gaza decise dalle categorie sindacali. Non riguarderà, però, i servizi pubblici essenziali: trasporti, scuole e sanità restano fuori. Questione di legge e di tempi troppo stretti, ha spiegato Landini. Ma lui a Catania ci sarà, in mezzo alla folla.
Fiom-Cgil intanto conferma: quattro ore di sciopero. “È il momento di fermare il genocidio, salvare vite umane”, dice in una nota ripresa da Il Manifesto. Anche Filcams-Cgil seguirà la stessa linea, quattro ore di stop e un appello preciso: non vendere prodotti israeliani, spezzare i legami commerciali con chi sostiene la guerra. Campagna di assemblee, volantini, megafoni. Scenderanno in piazza, assicurano i rappresentanti, e non sarà una protesta silenziosa.
Intanto c’è già chi parla del 12 ottobre, la Marcia Perugia-Assisi. I metalmeccanici Cgil saranno anche lì. Ma per ora l’attenzione è tutta sul 19. Una giornata che, come scrive Avvenire, “potrebbe aprire una stagione di mobilitazioni senza precedenti”.
Sciopero generale dei treni per Gaza, i sindacati di base e la protesta del 22 settembre
E poi c’è il 22. I sindacati di base — Cub, Adl, Sgb — hanno annunciato uno sciopero generale dei treni per Gaza nazionale di tutte le categorie, pubbliche e private. L’intera giornata. Lo hanno spiegato ai cronisti del Corriere della Sera, parlando della missione umanitaria Global Sumud Flotilla e della necessità di proteggere i volontari diretti verso Gaza.
Questa volta potrebbero fermarsi anche i treni. Trenitalia, Trenord, persino il personale del gruppo FS. Possibili cancellazioni, ritardi, orari saltati. Non solo: scuole, università, porti. Tutto. Nelle stesse ore sono previsti cortei, manifestazioni studentesche, sit-in nelle facoltà. Scene che, dicono da Il Fatto Quotidiano, “potrebbero ricordare i grandi scioperi degli anni Ottanta”.
E SI Cobas? Posizione ambigua. Hanno partecipato alla stesura di un comunicato unitario, poi non lo hanno firmato. “Non proclamiamo scioperi se non possiamo renderli forti, veri”, hanno dichiarato a Radio Onda d’Urto. Eppure l’invito agli iscritti è chiaro: dove possibile, aderire allo sciopero del 22.
Il quadro resta in movimento. Cgil in prima linea il 19, sindacati di base pronti a fermare il Paese il 22. In mezzo, Uil e Cisl, ancora silenti. Ma le prossime ore — lo scrive anche Il Sole 24 Ore — potrebbero cambiare tutto. E forse non sarà solo questione di treni fermi.