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Stellantis: Turco (M5S), 'senza politica industriale governo zimbello di Elkann e Francia'

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Roma, 2 feb. - (Adnkronos) - “Senza uno straccio di politica industriale, strategia e programmazione, a maggior ragione nel caso Stellantis, il governo Meloni non può che fare la figura dello zimbello degli Elkann e dello Stato francese, ovvero i due maggiori azionisti del gruppo automo...

Roma, 2 feb. – (Adnkronos) – “Senza uno straccio di politica industriale, strategia e programmazione, a maggior ragione nel caso Stellantis, il governo Meloni non può che fare la figura dello zimbello degli Elkann e dello Stato francese, ovvero i due maggiori azionisti del gruppo automobilistico. E' semplicemente inutile provare a mettere frettolosamente sul piatto incentivi a pioggia senza avere idee su come gestire i processi di cambiamento dei cicli produttivi nei diversi settori industriali e nelle relative filiere.

Anzi, rischia di diventare soltanto un modo per legittimare il potere di ricatto di un gruppo automobilistico che continuerà ad agitare la minaccia di tagli ai posti di lavoro e ai siti produttivi se non ottiene i soliti contributi, per poi peraltro produrre fuori dall'Italia". Così il senatore Mario Turco, vicepresidente del M5S e coordinatore del Comitato pentastellato su economia, lavoro, imprese.

"Altro che un milione di automobili prodotte in Italia di cui sproloquia Giorgia Meloni, senza proporre alcuna soluzione – continua Turco – Se l'Italia deve continuare a sentirsi imporre da Stellantis aiuti e contributi vari, è chiaro che una presenza dello Stato nel capitale della società si rende necessario, a patto che si sia in grado di impostare una politica industriale che sappia programmare e gestire la transizione all'elettricità e all'idrogeno. Il ministro Urso dice che è disposto a valutare l'ingresso dello Stato in Stellantis, anche per bilanciare la presenza dello Stato francese?".

"Purtroppo sa tanto del solito slogan vuoto di contenuti, una vera chiacchiera da bar, visto che questo Governo sta trasformando l'Italia in una bancarella, dove si intendono vendere a prezzi di saldo pezzi di società strategiche e patrimonio pubblico come Poste, Ferrovie, Eni e rete Tim. Il governo si assuma la responsabilità di salvare la produzione industriale, ormai in caduta libera da un anno”, conclude.