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Recentemente, l’Unione Europea ha messo in agenda l’importante questione della flotta ombra russa, un tema che solleva preoccupazioni sia economiche che ambientali. I documenti preparati per la riunione dei ministri degli esteri dell’UE indicano che il blocco sta cercando di rafforzare le proprie capacità di ispezione delle navi sospettate di trasportare petrolio russo sotto bandiere diverse per eludere le sanzioni.
La flotta ombra e le sue implicazioni
Le navi della flotta ombra non solo contribuiscono a sostenere l’economia di guerra di Mosca, ma pongono anche rischi significativi per l’ambiente e la sicurezza della navigazione. Secondo il documento redatto dal Servizio Europeo per l’Azione Esterna (EEAS), queste navi possono fungere da piattaforme per attacchi ibridi contro il territorio dell’UE e rappresentano un potenziale rischio per le infrastrutture critiche.
Minacce ambientali e di sicurezza
Le attività delle navi della flotta ombra, in particolare il loro coinvolgimento nel trasporto di droni russi, sollevano allarmi. Queste imbarcazioni potrebbero essere utilizzate per sorvegliare siti strategici in Occidente e perturbare il traffico aereo civile. La discussione iniziata dall’EEAS mira a fornire uno strumento aggiuntivo agli stati membri per rafforzare le azioni di enforcement, compresa la possibilità di boarding delle navi sospette.
Strategie di enforcement e accordi bilaterali
Un aspetto chiave della strategia dell’UE per affrontare la flotta ombra è la proposta di accordi bilaterali tra gli stati di bandiera e l’Unione Europea. Questi accordi potrebbero autorizzare ispezioni pre-approvate delle navi, aumentando così l’efficacia delle operazioni di enforcement. L’obiettivo è finalizzare questa dichiarazione entro la fine di novembre, per essere adottata nella prossima riunione dei ministri degli esteri.
Supporto agli stati membri
Per supportare gli stati membri, l’UE intende facilitare la negoziazione di accordi per le ispezioni pre-approvate. L’iniziativa ha già guadagnato slancio, come dimostrato dall’azione delle forze armate francesi che, all’inizio del mese, hanno boardato la petroliera Boracay, sospettata di far parte della flotta ombra, al largo delle coste danesi. Questa azione è stata motivata dalla chiusura temporanea di diversi aeroporti a causa di droni non identificati.
Iniziative per il contrasto alle sanzioni
Inoltre, l’Unione Europea ha avviato contatti con stati di bandiera prioritari e stati costieri che forniscono supporto logistico alla flotta ombra. Tra le azioni previste, ci sono misure per incentivare la deregistrazione delle navi sanzionate. Ad esempio, Panama, il più grande registro navale, ha accettato di deregistrare le navi sanzionate e ha recentemente deciso di non registrare più imbarcazioni di età superiore ai 15 anni.
Ulteriori sanzioni in arrivo
Il blocco europeo prevede di continuare a proporre ulteriori liste di navi e operatori del sistema della flotta ombra, inclusi assicuratori e registri di bandiera. Le misure aggiuntive potrebbero includere il targeting del supporto logistico, come il rifornimento di carburante, per queste navi, al fine di ridurre ulteriormente la loro capacità operativa.