In questo scenario, lo sviluppo e-commerce smette di essere una questione di vetrine online e carrelli digitali: diventa una sfida infrastrutturale, che coinvolge la gestione centralizzata dello stock, la sincronizzazione dei dati e la personalizzazione dell’esperienza utente. È su questo piano che si misura oggi la solidità di un progetto digitale. Un esempio emblematico è quello di Manebí, brand italiano di espadrillas e resortwear, che ha scelto di ripensare la propria architettura digitale insieme a dAgency (parte della Commerce Hub Celeste) e a Shopify. Il risultato è un ecosistema integrato, pensato per un pubblico giovane, tecnologico e internazionale, in cui retail ed e-commerce convivono in modo fluido, garantendo un’esperienza d’acquisto unificata e coerente su tutti i canali.
Ma vediamo cosa significa davvero unified commerce, e perché alcuni brand lo stanno già trasformando in un vantaggio competitivo.
Un sistema unico, centrato sull’utente
Il cuore del unified commerce non è la somma dei canali, ma l’unità dell’infrastruttura. Ogni interazione del cliente è parte di un unico flusso, gestito e sincronizzato in tempo reale.
La conseguenza più evidente è una customer experience priva di frizioni, dove il passaggio da un touchpoint all’altro avviene in modo naturale. Il cliente può iniziare un acquisto online e completarlo in negozio, accedere a uno stock condiviso tra retail ed e-commerce, o gestire i resi tramite app, senza percepire alcuna discontinuità.
Tecnologia, dati e strategia: l’efficienza passa dall’integrazione
L’adozione di una strategia unified non incide solo sull’esperienza utente: porta vantaggi concreti anche sul piano operativo. La centralizzazione dei dati consente di analizzare in modo avanzato i comportamenti d’acquisto, le preferenze e i canali di attivazione, creando le basi per una personalizzazione più efficace e per campagne marketing mirate. Allo stesso tempo, la condivisione intelligente dello stock (tra magazzino centrale e punti vendita fisici) permette di ottimizzare le risorse, ridurre i tempi di consegna e aumentare la qualità del servizio.
Ma i vantaggi sono reali? Quali sono i dati concreti? Tornando al caso di Manebí l’implementazione di un sistema unificato ha permesso di evadere il 10% degli ordini e-commerce direttamente dai negozi fisici, con una gestione integrata degli articoli e una crescita significativa in termini di sell-out. Ma uno degli indicatori più interessanti è rappresentato dai KPI di UPT (unità per transazione) e AOV (valore medio dell’ordine), che mostrano una crescita del 35% per gli ordini omnichannel rispetto agli stessi parametri registrati sull’e-commerce. Ciò significa che gli ordini supportati da una piattaforma gestita in ottica unified tendono ad efficientare il business e a generare un valore medio per ordine più alto, portando a un miglioramento complessivo delle performance.
Risultati che ancora una volta ci dimostrano come il vero sviluppo e-commerce oggi non possa prescindere da una visione sistemica, dove dati, piattaforme e strategia lavorano insieme per aumentare performance, efficienza e fedeltà del cliente. La chiave per il successo digitale di ogni brand.