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Tod's indagata per caporalato: cosa contiene la richiesta della Procura di Milano

Tod's indagata

Tod's indagata per caporalato: la richiesta di misure interdittive della Procura di Milano

Tod’s spa, colosso marchigiano di calzature, pelletteria e abbigliamento guidato da Diego e Andrea Della Valle da oltre 1,1 miliardi di fatturato, sarebbe indagata insieme a 3 manager per caporalato dalla Procura di Milano per l’utilizzo di “manodopera in condizioni di sfruttamento approfittando dello “stato di bisogno” di almeno 52 lavoratori di 6 diversi opifici operanti nella filiera del colosso marchigiano.

Tod’s indagata: la richiesta di misura cautelare

Il pm Paolo Storari, come riporta Lapresse.it, avrebbe chiesto al gip di Milano, Domenico Santoro, di disporre la misura interdittiva del divieto di pubblicizzare beni e servizi” per 6 mesi. Il giudice avrebbe fissato l’udienza per la decisione il 3 dicembre, come anticipato dal Corriere della Sera. Una mossa che arriva mentre la Corte di Cassazione deve decidere se riformare le decisioni della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano e della Corte d’appello che non avevano accolto la richiesta di amministrazione giudiziaria nei confronti della società di Sant’Elpidio a Mare per “agevolazione colposa dello sfruttamento del lavoro (in base al codice antimafia) riconoscendo i gravi indizi delle “condizioni di lavoro ottocentesche” e di “para schiavitù” ma non la competenza territoriale della Procura di Milano che con il Nucleo ispettorato lavoro dei carabinieri aveva iniziato a indagare partendo da 2 fornitori di Baranzate, nel milanese, e Vigevano, nel pavese, entrambi in Lombardia.

Tod’s indagata: cosa emerge dalle contestazioni ai manager

Stando all’attuale richiesta di misura cautelare lo sfruttamento di cittadini, soprattutto cinesi negli opifici anche di Senago e nelle province di Macerata e Fermo (Monte San Giusto e Torre San Patrizio), sarebbe invece avvenuto con la “piena consapevolezza”, come si evince nelle 144 pagine del provvedimento, e la “condotta dolosa” da parte di tre manager (indagati) di Tod’s. Gli inquirenti avrebbero contestato la “violazione” delle norme sugli orari di lavoro, sulla sicurezza e l’igiene, compensi “sottosoglia” da 2,75 euro all’ora e non proporzionati alle ore lavorate, operai costretti a vivere in “condizioni alloggiative degradanti”. A Tod’s verrebbe contestata con “colpa organizzativa grave” al limite dell’”atteggiamento doloso” l’assenza di “modelli adeguati” a prevenire il reato di caporalato da parte “soggetti apicali”. I pm “Devono pensare che non si può mettere alla berlina la reputazione di persone come noi” né mettere “in discussione” il “made in Italy” che “rappresenta una delle eccellenze del nostro paese più forti in termini di competitività mondiale”, aveva dichiarato Diego Della Valle il 10 ottobre in una conferenza stampa dopo la notizia dell’indagine che coinvolgeva Tod’s, in quel momento non ancora indagata.