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Trump persiste nella richiesta di eliminare il filibuster durante il lungo shutdown

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Lo shutdown governativo degli Stati Uniti si protrae, con Trump che richiede la fine del filibuster per risolvere la crisi.

Attualmente, gli Stati Uniti stanno affrontando una crisi senza precedenti, con il governo federale in shutdown per ben 36 giorni consecutivi. Questo è stato il periodo di inattività più lungo nella storia della nazione, dovuto a disaccordi tra la Casa Bianca e il Congresso riguardo al finanziamento delle operazioni pubbliche e dei servizi sanitari.

La situazione ha lasciato migliaia di dipendenti pubblici senza stipendio, ostacolando servizi essenziali e alimentando crescenti pressioni politiche.

La tensione è palpabile, con il Senato che, per la quattordicesima volta, ha fallito nel tentativo di approvare una risoluzione temporanea già approvata dalla Camera dei Rappresentanti, confermando l’impasse tra Democratici e Repubblicani. Il voto ha visto una netta divisione, con 54 favorevoli e 44 contrari, ma ci sono segnali timidi di una possibile intesa bipartisan che potrebbero emergere.

Il contesto della crisi governativa

Il governo statunitense non ha mai affrontato una crisi di questa portata. La situazione attuale ha superato il precedente shutdown del 2018-2019, che si era protratto per 35 giorni e aveva causato ingenti perdite economiche. Al centro di questo conflitto vi sono le richieste di finanziamento per progetti sostenuti dalla Casa Bianca, soprattutto quelli legati alla sicurezza dei confini.

Il ruolo del filibuster

Il filibuster è una procedura parlamentare che richiede l’approvazione di 60 voti per superare l’ostruzionismo e approvare la maggior parte delle leggi. Attualmente, il Presidente Trump sta facendo pressioni per abolire questa regola, sostenendo che ciò potrebbe accelerare il processo legislativo e aiutare a risolvere l’attuale paralisi. Durante un incontro programmato alla Casa Bianca, Trump ha convocato i membri repubblicani della Camera per discutere di questa questione cruciale.

Possibili vie d’uscita dalla crisi

Tra le varie proposte in discussione, un gruppo di senatori moderati sta cercando di trovare un compromesso che consenta di riaprire le agenzie federali temporaneamente, unendo misure di bilancio a lungo termine con alcune agevolazioni fiscali richieste dai Democratici. Secondo le fonti, è emersa la possibilità di raggiungere un accordo già entro questa settimana, come ha dichiarato il leader della maggioranza al Senato, John Thune, affermando che “questa situazione è andata avanti troppo a lungo”.

Le proposte dei Democratici

Nel frattempo, i Democratici, dopo le recenti elezioni che hanno portato a importanti vittorie, stanno cercando di sfruttare la situazione a loro favore. Hanno chiesto un incontro con Trump per discutere la fine dello shutdown e affrontare le problematiche sanitarie legate all’Affordable Care Act (ACA). Tuttavia, alcuni senatori moderati stanno già trattando con i Repubblicani, suggerendo che la leadership democratica potrebbe essere superata da un accordo più tecnico.

Ciò che rende la situazione ancora più complessa è la questione dei sussidi per l’ACA. I Democratici spingono per il ripristino di questi fondi, considerandoli fondamentali per garantire accesso a un’assistenza sanitaria di qualità, mentre i Repubblicani sostengono che si tratta di una spesa eccessiva che copre anche gli immigrati irregolari.

In conclusione, mentre lo shutdown continua a creare interruzioni e disagi, le trattative si intensificano. La necessità di un accordo sembra più urgente che mai, con entrambi i partiti che si trovano a dover navigare in un terreno complesso e altamente politicizzato. La questione del filibuster rimane un punto cruciale, poiché la sua abolizione potrebbe cambiare le dinamiche del potere e influenzare il futuro della legislazione negli Stati Uniti.