Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha ricevuto oggi alla Casa Bianca il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, per un incontro di alto livello focalizzato sulla crisi in Medio Oriente. Al centro del colloquio, secondo quanto dichiarato dai due leader, la volontà di trovare soluzioni concrete per la situazione a Gaza, con l’obiettivo di favorire stabilità e pace nel territorio.
L’incontro segna un momento significativo nella diplomazia internazionale, sottolineando il ruolo chiave di Stati Uniti e Turchia nel tentativo di mediare tra le parti coinvolte nel conflitto.
La gaffe di Donald Trump sul leader turco
Durante il punto stampa nello Studio Ovale, Trump ha creato imbarazzo con un commento sulla loro esperienza elettorale:
“Con il presidente Erdogan siamo amici da molto tempo, anche nei quattro anni in cui sono stato in esilio ingiustamente per un’elezione truccata. Lui se ne intende di elezioni truccate più di chiunque altro”.
L’osservazione ha generato una reazione glaciale da parte del leader turco, probabilmente amplificata da problemi di traduzione simultanea. Nonostante l’incidente, Trump ha elogiato Erdogan per il suo ruolo nella politica regionale e nella guerra civile siriana, riconoscendone l’influenza e il rispetto internazionale, e ha ribadito l’importanza di rafforzare il dialogo strategico tra Stati Uniti e Turchia.
Trump riceve Erdogan alla Casa Bianca: “Vogliamo risolvere la situazione Gaza”
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ricevuto alla Casa Bianca il leader turco Recep Tayyip Erdogan, segnando il primo incontro bilaterale tra i due leader dal 2019. L’incontro si è concentrato su questioni internazionali di primaria importanza, dalla crisi in Medio Oriente alla guerra in Ucraina, con uno sguardo anche alle dinamiche economiche globali.
“Vogliamo risolvere la situazione Gaza. Ho avuto un ottimo incontro con i leader della regione, e penso che siamo vicini a chiudere una qualche sorta di accordo. Vogliamo far tornare gli ostaggi”, ha dichiarato Trump.
Il presidente ha sottolineato l’impegno condiviso con la Turchia per cercare soluzioni alla situazione a Gaza, esprimendo ottimismo riguardo a possibili accordi nella regione e alla liberazione degli ostaggi. Erdogan ha rimarcato la volontà di Ankara e Washington di lavorare insieme per favorire la stabilità e rafforzare la cooperazione, auspicando che l’incontro contribuisca a mitigare conflitti e tensioni.
“Il nostro incontro contribuirà a porre fine a guerre e rafforzerà ulteriormente la cooperazione tra i nostri Paesi“, ha sottolineato.
Oltre al Medio Oriente, i due leader hanno discusso della guerra in Ucraina, con Trump che ha ribadito la necessità di fermare le operazioni militari russe e ha suggerito alla Turchia di ridurre l’acquisto di petrolio e gas da Mosca, auspicando un maggiore sostegno alla causa ucraina.
“Sono molto deluso da Putin. Ha combattuto a lungo e duramente, perdendo un milione di soldati, e senza praticamente guadagnare terreno nonostante i pesanti bombardamenti. Non chiamerei mai nessuno una ‘tigre di carta’, ma la Russia ha speso milioni di milioni di dollari in bombe, missili munizioni e vite, le loro vite. Senza guadagnare virtualmente alcun terreno. Direi che è ora di fermarsi“.
È stato inoltre toccato il tema della difesa, in particolare il programma dei caccia F-35, con Trump che ha aperto alla possibilità di facilitare nuovi accordi, pur senza promettere un immediato rientro della Turchia nel progetto. I due Paesi hanno infine affrontato la prospettiva di revocare alcune sanzioni americane sul settore della difesa turco, aprendo una nuova fase nelle relazioni bilaterali.