Milano, 14 mag. (askanews) – “In questa installazione abbiamo voluto raccontare come l’intelligenza artificiale possa essere uno strumento di discriminazione oppure possa offrire la possibilità di un utilizzo responsabile ed etico e quindi l’obiettivo era mostrare in questo caso come si possa utilizzare l’intelligenza artificiale sia a favore che contro la parità di genere, o comunque discriminando in questo caso il genere femminile”.
Così la rettrice dl Politecnico di Milano, Donatella Sciuto, ha presentato ad askanews il progetto che l’ateneo ha presentato alla 24esima Triennale internazionale: “Not for Her – L’intelligenza artificiale che svela l’invisibile”.
L’esperienza si articola in due momenti complementari: un trittico multimediale che stimola una riflessione collettiva sulle discriminazioni di genere e un’installazione interattiva che sfida le nostre convinzioni più radicate, con un vero e proprio colloquio di lavoro tenuto da entità digitali che mostrano molti aspetti delle discriminazioni di genere. Ogni dettaglio è progettato per stimolare il pensiero critico, la creatività e la consapevolezza individuale. Tenendo presente che l’intelligenza artificiale non è un dogma né una minaccia, ma uno strumento da adottare con consapevolezza a supporto del cambiamento.
“Abbiamo voluto far vedere questi problemi per far sì che la gente capisca che esistono e che bisogna riconoscerli per poterli poi superare”.