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Nella serata di ieri, un’importante riunione a Palazzo Chigi ha segnato un passo significativo nella definizione della legge di bilancio. Il premier Giorgia Meloni, insieme ai principali membri del governo, ha guidato un incontro cruciale per trovare un accordo sui temi più sensibili, in particolare il contributo delle banche e delle assicurazioni.
Il risultato di questo vertice è stato un pacchetto di misure che prevede un prelievo del 27% sulle riserve generate dalla normativa sugli extraprofitti, che fino ad ora erano soggette a una tassazione del 40%. Inoltre, è previsto un incremento di 2,5 punti dell’Irap, che andrà ad aggiungersi a un sistema già complesso di aliquote per le istituzioni finanziarie.
Dettagli dell’accordo
Durante l’incontro, hanno partecipato diversi esponenti di spicco del governo, tra cui i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi, e il viceministro Maurizio Leo, che ha seguito in particolare il dossier fiscale. Anche il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha contribuito alla discussione, collegandosi in video da Washington, dove era impegnato in incontri con il Fondo Monetario Internazionale.
Giorgetti ha ironizzato con i giornalisti, dicendo: “Voi non credete ai miracoli, io sì”, suggerendo che l’accordo fosse vicino. Questo scambio di battute ha contribuito a creare un clima di ottimismo tra i partecipanti.
Oltre alle disposizioni riguardanti le banche, il vertice ha delineato altre misure fondamentali. Per quanto riguarda la rottamazione quinquies, è emersa una bozza di accordo: la pace fiscale non includerà le omesse dichiarazioni dei redditi e permetterà di rateizzare i pagamenti in 56 rate bimestrali distribuite su un arco di nove anni. Sul fronte delle imposte, il taglio dell’Irpef, del valore di 2,7 miliardi, continuerà a beneficiare in particolare i contribuenti con redditi medio-bassi.
Un altro punto importante riguarda il congelamento dello scalino pensionistico previsto per il 2027, che sarà applicato solo a lavori considerati gravosi o usuranti.
Le misure sociali sono state enfatizzate durante la riunione, in particolare l’ampliamento del pacchetto famiglia. Sono stati stanziati 1,6 miliardi per finanziare la riforma del caregiver familiare, oltre a un bonus per le madri lavoratrici che hanno almeno due figli e nuovi aiuti per le famiglie monogenitoriali. È previsto anche un aggiornamento dell’Isee, che escluderà la prima casa e aumenterà i coefficienti di calcolo a partire dal secondo figlio.
Reazioni dalle opposizioni
Le reazioni politiche da parte delle opposizioni sono state immediate e critiche. Il Movimento 5 Stelle ha descritto l’accordo come “un piattino di lenticchie” per il ceto medio e le imprese, mentre il Partito Democratico ha parlato di “ennesima mazzata” per le fasce più vulnerabili della società. Inoltre, l’Alleanza Verdi e Sinistra ha affermato che il taglio dell’Irpef porterà a un beneficio di “appena due euro al mese” per i redditi più bassi.
Con un valore complessivo di oltre 18 miliardi, questa manovra si presenta come un delicato equilibrio tra necessità di bilancio e pressioni politiche. La maggioranza ha scelto di affrontare questa sfida attraverso un accordo solido, mirando a ottenere il via libera definitivo in tempi stretti.