All’aeroporto di Linate, voli sospesi dopo l’invasione pista hanno riportato al centro il tema della sicurezza. L’intervento della Polaria è stato immediato. Cosa è successo?
Aeroporto Linate: voli sospesi a causa di un’invasione di pista
Nessun preavviso, nessun rumore particolare. Solo qualcuno — racconta un addetto alla sicurezza, intervistato da Repubblica — che lo vede correre verso la pista, “senza guardarsi indietro, come fosse un posto qualunque e non un’area superprotetta”.
La torre di controllo ordina subito lo stop ai voli. Pochi secondi, forse un paio di minuti, e le operazioni di decollo e atterraggio si fermano. Pasquale Rossi, responsabile della Polaria, spiega a Corriere della Sera: “Abbiamo dovuto sospendere tutto per sicurezza. Il rischio era troppo alto, con aerei in movimento.”
L’uomo, con documenti tunisini ma identità non ancora confermata, non oppone resistenza. Si sdraia a terra. Si lascia prendere. Non dice una parola. “Sembrava spaesato. O forse lo era davvero”, racconta un agente.
Il traffico aereo? Solo qualche ritardo, assicurano dalla Sea, la società che gestisce Linate. Ma intanto tra i passeggeri si respira tensione. Qualcuno filma tutto col cellulare, altri si lamentano perché perderanno la coincidenza. Dettagli, certo… ma raccontano il clima.
Aeroporto di Linate, voli sospesi: nuova tecnologia per la sicurezza?
Il caso dell’aeroporto di Linate, riporta alla mente quanto accaduto a Orio al Serio… Lì, lo scorso anno, l’invasione di pista si era conclusa in tragedia. Un uomo finito contro il motore di un aereo in movimento. Drammatico. Ma qui a Linate, per fortuna, nessuna vittima. Solo paura. E molte domande.
La sicurezza negli aeroporti italiani torna sotto i riflettori. E non è la prima volta. L’ENAC ha regole severe, barriere fisiche, piani di emergenza, eppure, racconta un’inchiesta di Il Fatto Quotidiano, in oltre il 90% dei test interni gli agenti in borghese riescono a introdurre oggetti proibiti senza essere fermati. Dati inquietanti.
Nel frattempo, la tecnologia prova a colmare le falle. Il sistema di riconscimento facciale, il cosiddetto “faceboarding”, era stato avviato proprio a Linate. Ma il Garante per la privacy lo ha bloccato. Troppe incognite sulla tutela dei dati dei viaggiatori. Sicurezza contro libertà individuale… il solito dilemma.
Intanto la Polaria continua le indagini. Vogliono capire i motivi del gesto. Se c’è una storia dietro. Una protesta. O solo confusione mentale. L’uomo è stato portato in ospedale per accertamenti, riferisce Ansa. Non ha parlato con nessuno. Silenzio totale.
E i passeggeri? Voli sospesi e poi ripresi dopo circa un’ora, fa sapere Sea. Causa? Invasione pista, ma tra chi era lì in partenza resta la sensazione di vulnerabilità. “Se lui è riuscito a entrare così facilmente, chi ci dice che non possa succedere di nuovo?”, si chiede una turista diretta a Londra. Domanda retorica. Ma inevitabile.