Roma, 12 ago. (Adnkronos Salute) – Consumano tanto alcol in poche ore, soprattutto nel weekend, a soli 13 anni sono dei veri e propri 'binge drinker'. "Ragazze e ragazzi che se non bevono non identificano la serata con il divertimento, non sapendo che così mettono a rischio la loro salute per il resto della vita.
A pagarne le conseguenze soprattutto fegato e cervello". Così all'Adnkronos Salute Gianni Testino, presidente della Società italiana di Alcologia (Sia), interviene sul caso dei dieci adolescenti, tutti tra i 13 e i 16 anni, finiti in coma etilico durante una serata di festeggiamenti a Vasto Marina, sulla costiera abruzzese, in occasione della Notte Rosa. I giovani sono stati portati al pronto soccorso dell'ospedale San Pio dove i medici sono riusciti a stabilizzarli con una terapia d'urgenza. Sempre un'adolescente di 13 anni è stata protagonista di un episodio simile alla marina di Torchiarolo, in provincia di Brindisi, dove è stata trovata priva di sensi e soccorsa forse dopo aver partecipato ad una festa in spiaggia a base di alcol.
"Preoccupano due fattori: la giovane età e il cattivo esempio dei genitori – non ha dubbi Testino – Sono tutti minorenni, e su questo la legge parla chiaro, non si possono vendere né distribuire alcolici ai ragazzi che non abbiano raggiunto la maggiore età. Inoltre, mi chiedo cosa facciano i genitori, oltre a parlare tanto 'non fare quello' 'stai attento a questo' perché di fatto danno un pessimo esempio ai loro figli" che con la moda del 'binge drinking "rischiano tanto, non avendo ancora maturato quei meccanismi (soprattutto del fegato) per poter eliminare gli effetti dell'alcol".
Una persona "adulta e sana per 'smaltire' un bicchiere di vino piuttosto che un boccale di birra o un aperitivo alcolico da 40 ml impiega 90 minuti – spiega l'esperto – Nei ragazzi ci vogliono almeno 3 ore. E visto che bevono molto di più di un bicchiere di vino in una serata, occorre essere chiari: il consumo di due unità alcoliche può portare a intossicazione, con effetti negativi sul cervello e sul sistema nervoso. L'alcol interferisce con la comunicazione tra le cellule cerebrali, compromettendo varie funzioni come il ragionamento, la coordinazione e il controllo dell'umore. In alcuni casi, possono verificarsi blackout e difficoltà di parola. Per recuperare ai danni alle sinapsi hanno bisogno di almeno 10 mesi di totale astensione dall'alcol". Tuttavia, "il recupero non è mai totale – avverte Testino – rimangano danni che si accumulano nel tempo: si va dalla riduzione della memoria ad una minore performance psico-fisica fino all'incapacità di formulare pensieri importanti. Se poi all'alcol aggiungono il consumo di cannabis e altre droghe, il quadro peggiora ulteriormente. L'aggressività dei nostri giovani è figlia di questo fenomeno".
Secondo Testino gli under 18 dal "lunedì al giovedì non bevono ma nel fine settimana assumono 6 unità alcoliche in un'unica occasione di consumo in breve tempo". Da qui "il coma etilico che comporta l'ibernazione della capacità di ragionare a causa di un'infiammazione elevatissima del cervello che si estingue ma non in modo totale dopo 10 mesi di rigida astensione alcolica" conclude.