Un grave caso di presunti abusi ha scosso la tranquilla comunità di Mirano, dove l’ex direttrice di un asilo è finita al centro di un’indagine per torture e violenze ai danni di bambini. Le accuse, pesantissime, descrivono comportamenti inaccettabili e crudeli che hanno lasciato sgomenta l’opinione pubblica locale. Ora il processo è aperto e si attendono sviluppi che potrebbero portare a una condanna severa.
Questo episodio riapre il dibattito sulla sicurezza e la tutela dei minori negli ambienti educativi.
Asilo delle torture a Mirano: bambini chiusi nel sacco letto
All’interno dell’asilo “Hoplà Iuhu” di Mirano, come riportato da La Voce di Venezia, si sarebbe verificato l’esatto opposto di un luogo sicuro e protettivo: paure venivano alimentate, incubi creati per intimidire i bambini, e i piccoli sarebbero stati vittime di maltrattamenti.
La Procura di Trento ha recentemente aggiunto alla già nota accusa di maltrattamenti quella di sequestro di persona. L’ex responsabile, una 55enne di Padova identificata come E.B.S., è accusata di aver rinchiuso alcuni bambini dentro coprimaterassi, limitandone i movimenti. Testimonianze raccolte durante le udienze raccontano che i piccoli più agitati venivano costretti a rimanere in questi spazi angusti fino a quando, esausti, si addormentavano.
Questo caso di presunti abusi ha profondamente scosso la comunità locale, con l’ex direttrice dell’istituto al centro di un processo che potrebbe costarle una pena da tre a quindici anni di carcere.
Asilo delle torture a Mirano: bambini chiusi nel sacco letto, ex direttrice sotto accusa
Gli episodi contestati risalgono al periodo compreso tra il 2014 e il 2019, quando i carabinieri, in seguito a una segnalazione, hanno installato telecamere all’interno dell’asilo per accertare le accuse. Inizialmente, la procura di Venezia aveva richiesto l’archiviazione del caso, ma la ferma opposizione delle famiglie coinvolte ha portato alla riapertura delle indagini.
Sette maestre ed ex insegnanti hanno riferito di aver assistito a episodi di strattonamenti, urla e punizioni severe. Nel frattempo, nove famiglie hanno deciso di costituirsi parte civile nel procedimento, assistite dagli avvocati Graziano Stocco di Mestre e Maurizio Paniz di Belluno.
Di fronte alla nuova imputazione, l’avvocato difensore Tommaso Politi ha chiesto un rinvio, accordato per il 17 luglio, per valutare la possibilità di ricorrere a riti alternativi. La difesa sostiene che l’ambiente nell’asilo fosse tranquillo, appoggiandosi alle deposizioni di alcune insegnanti e genitori.
Per la pubblica accusa, rappresentata dal magistrato Maria Colpani, la gravità dei fatti configura anche il reato di sequestro di persona, un’accusa ben più pesante rispetto ai maltrattamenti inizialmente contestati.