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Attori e Professionisti Uniti per Salvaguardare il Cinema Italiano dai Tagli Budgetari

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Attori e professionisti del settore cinematografico uniscono le forze per salvaguardare l'industria dalle politiche di riduzione del Fondo Audiovisivo.

Durante la Festa del Cinema di Roma, un gruppo di attori e professionisti del settore audiovisivo ha partecipato a una manifestazione sul tappeto rosso, esprimendo la loro contrarietà ai tagli previsti nella legge di bilancio. Tra i partecipanti figurano nomi noti come Paola Cortellesi, Carolina Crescentini, Riccardo Rossi e Fabrizio Gifuni.

Questo evento coincide con la seconda edizione del premio Unita, un riconoscimento dell’associazione Unita – Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo, il cui scopo è valorizzare il lavoro degli interpreti italiani.

L’associazione si impegna a promuovere la dignità professionale dell’attore e a tutelarne i diritti, seguendo il principio di ‘diverse interpretazioni, uguali diritti’.

Richiesta di ascolto e partecipazione

Molti degli attori presenti hanno sfilato insieme a lavoratori dello spettacolo, chiedendo al Governo di ascoltare le loro istanze. In particolare, il regista Lorenzo d’Amico de Carvalho, rappresentante dell’associazione 100autori, ha dichiarato: “Noi non siamo il problema, desideriamo essere parte della soluzione. Chiediamo di collaborare per creare riforme giuste, perché quelle attuate finora non sono state efficaci”.

Il messaggio della Writers Guild Italia

Alla manifestazione era presente anche una delegazione della Writers Guild Italia, che rappresenta un gruppo di 450 autori del settore cinematografico e televisivo. Nonostante le difficoltà, la presenza di questi professionisti ha sottolineato l’importanza di avere un dialogo costante con le istituzioni.

Una comunità in difficoltà

Un momento saliente dell’evento è stato quando una giovane attrice ha letto un comunicato a nome di tutti i lavoratori, esprimendo un fermo “no” ai tagli al Fondo Cinema e Audiovisivo. Il testo ha messo in luce la precarietà della vita lavorativa nel settore e ha chiesto un confronto reale e continuativo con il Governo per rivedere la legislazione vigente.

“Ci hanno definiti privilegiati, ladri e parassiti, ma noi siamo solo lavoratori”, si legge nel comunicato. “Il cinema è una professione che consente di mantenere le famiglie. Siamo una comunità di circa 124.000 persone, che comprendono autori, maestranze, produttori e tecnici. Solo una piccola parte è visibile, mentre il resto è un gigantesco iceberg sottostante che sostiene l’intero settore”.

Il valore dei fondi per l’audiovisivo

Il comunicato ha inoltre evidenziato che i finanziamenti destinati al cinema non rappresentano un privilegio, ma piuttosto un investimento necessario per la cultura e la democrazia in Italia. “Viviamo in una condizione di precarietà e costruiamo il nostro reddito giorno dopo giorno. Non siamo privilegiati, ma lavoratori del cinema, fondamentale per il tessuto culturale ed economico del Paese”.

Richiesta di dialogo e riforme

Da oltre due anni, i professionisti del settore chiedono di essere riconosciuti come interlocutori stabili dal Ministero della Cultura per definire regole più chiare e distribuire i fondi in modo equo. Finora, l’unica risposta ricevuta sono stati annunci di tagli significativi e privi di una visione sistemica.

“I fondi possono essere utilizzati meglio? Certamente, e richiediamo verifiche approfondite”, continua il comunicato, “ma questi finanziamenti sono una necessità, non un regalo, e derivano in gran parte dalle tasse delle aziende del settore. Sono essenziali per sostenere la vita culturale del Paese e garantire la diversità del cinema italiano, che oggi è vivo e apprezzato a livello internazionale”.

Infine, sul tappeto rosso si è levato un applauso, inizialmente timido ma poi sempre più forte, unendo artisti, tecnici e pubblico in un momento di solidarietà. “Da oggi smettiamo di chiedere. D’ora in poi, noi questo confronto lo pretendiamo”, è stato il messaggio conclusivo che ha risuonato tra i presenti.